L’Antitrust indaga ancora su Google: «Domina sulla pubblicità online»


Google torna sotto i riflettori dell’Antitrust. L’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato ha aperto un’istruttoria sull’azienda fondata da Larry Page e Sergei Brin ipotizzando un abuso di posizione dominante nel campo della pubblicità online.

In concreto l’Authority italiana ritiene che Google abbia e infatti violato l’articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea per quanto riguarda la disponibilità e l’utilizzo dei dati per l’elaborazione delle campagne pubblicitarie di display advertising, lo spazio che editori e proprietari di siti web mettono a disposizione per l’esposizione di contenuti pubblicitari. L’Antitrust, avvalendosi anche di ispezioni della Guardia di Finanza, contesta il fatto che, nel cruciale mercato della pubblicità online che Google controlla anche grazie alla sua posizione dominante su larga parte della filiera digitale, viene utilizzata in modo «discriminatorio l’enorme mole di dati raccolti attraverso le proprie applicazioni, impedendo agli operatori concorrenti nei mercati della raccolta pubblicitaria online di poter competere in modo efficace».

In particolare, secondo l’Autorità Google sembrerebbe aver posto in essere una condotta di discriminazione interna-esterna, rifiutandosi di fornire le chiavi di decriptazione dell’ID Google ed escludendo i pixel di tracciamento di terze parti. Allo stesso tempo avrebbe utilizzato elementi traccianti che consentono di rendere i propri servizi di intermediazione pubblicitaria in grado di raggiungere una capacità di targhettizzazione che alcuni concorrenti altrettanto efficienti non sono in grado di replicare.
«La pubblicità digitale aiuta le aziende a trovare clienti e supporta i siti web e i produttori di contenuti che le persone conoscono e apprezzano. I cambiamenti oggetto dell’indagine sono in parte misure per proteggere la privacy delle persone e rispondere ai requisiti» della legge europea sulla privacy, è stato il commento di un portavoce del colosso Usa. Che ha comunque assicurato: «continueremo a lavorare in modo costruttivo con le autorità italiane su questi aspetti importanti, in modo che tutti possano ottenere il massimo dall’uso di Internet».

La scorsa settimana il motore di ricerca ha subito una sanzione amministrativa da parte dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per la violazione della normativa sul divieto di pubblicità relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro.

giovedì, 29 Ottobre 2020 - 08:19
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