Una battaglia all’ultimo voto, con lo spettro dei brogli elettorali evocato in maniera diretta dal presidente uscente Donald Trump. L’Election Night negli Stati Uniti non si è ancora concluso, diversi Stati sono in bilico, ma su tutto si registra la grande confusione alimentata dalle dichiarazioni del tycoon newyorkese che prima su twitter, con un post poi bannato, poi sul palco davanti ai propri sostenitori, ha parlato della posisbilità che queste votazioni siano state falsate dal ricorso al voto per posta.
«Ringrazio gli americani – ha detto Trump alle due di notte americae, le 8,30 in Italia – abbiamo vinto ovunque, siamo di fronte a risultati fenomenali». Poi ha puntato il dito contro gli Stati dove continuerà lo scrutinio, dalla Pennsylvania al North Carolina, dal Wisconsin al Michigan: «Stanno tentando di rubarci le elezioni – ha detto, riecheggiando il tweet che poco prima era stato censurato dal social media perché «controverso e fuorviante». Trump parla di frode per gli americani e imbarazzo per il Paese poi annuncia: «Andremo alla Corte Suprema» ben consapevole che in tale ipotesi a giudicare sarà un’Alta Corte con sei giudici su tre di nomina conservatrice, grazie alla recente new entry di Amy Comey Barrett.
Biden e il suo staff bollano subito le dichiarazioni del repubblicano come «scandalose». Il candidato dei Democratici ha toni più soft e chiede di portare pazienza «e aspettare che tutti i voti vengano contati», dicendosi fiducioso su una sua vittoria: «Siamo sulla strada giusta, ma non spetta a me ne’ a Trump decidere chi ha vinto queste elezioni. Spetta a voi, alla gente».
La situazione appare incandescente e, dal punto di vista degli esiti, in bilico. In questa fase dello scrutinio (ore 10 italiane) Biden ha un leggero vantaggio sui Grandi Elettori, ma ha vinto solo in Arizona per quanto riguarda gli Stati chiave. Il democratico ha conquistato anche la Virginia mentre Trump strappa Florida, Ohio, Iowa e Texas (in cui aveva già vinto 4 anni fa). Dalle proiezioni è poi avanti in Georgia e in tutti gliSstati dove si conteranno ancora i voti, con la prospettiva di ricostruire quel ‘red wall’ che già lo ha fatto vincere nel 2016. L’incognita è proprio quella dei voti per posta che in alcuni di questi Stati potrebbero ribaltare il risultato, essendo tradizionalmente più favorevoli ai democratici. Sul fronte del voto per il rinnovo del Congresso, i democratici mantengono la maggioranza alla Camera, mentre per il controllo del Senato e’ testa testa.
mercoledì, 4 Novembre 2020 - 10:19
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