Covid, la surreale realtà calabrese. Il commissario silurato dopo l’intervista: «Non ero io, forse sono stato drogato»


Se non ci fosse una tragedia mondiale in corso, sarebbe il soggetto adatto ad una commedia surreale. Quanto sta accadendo in Calabria, dove dopo le dichiarazioni rese al giornalista di Titolo V il commissario alla disastrata sanità regionale calabra Saverio Cotticelli ha dovuto dimettersi, è uno spaccato da brividi della situazione emergenziale nella Regione di recente finita nella zona rossa per il rischio epidemiologico. L’ex generale dell’Arma, persona rispettata e seria, si è reso protagonista durante l’intervista alla trasmissione di Rai 3 di una scena incredibile, ammettendo a favore di telecamere di non sapere di dover redigere il piano Covid. Una scena dell’assurdo, cui è seguita la toppa, in verità peggiore del buco. Ieri sera, infatti, Cotticelli ha partecipato a ‘Non è l’Arena’, programma di La7 condotto da Massimo Giletti, esternando altre dichiarazioni inquietanti. «Quello che parlava in quell’intervista – ha detto Cotticelli – sembrava una mia controfigura. «Quel giorno non era lucido, ero in stato confusionale – ha detto – Quando mi sono rivisto non mi sono riconosciuto. Sono stato drogato da qualcuno? Non lo so, sto cercando di capire con un medico cosa sia successo, ho avuto un malore». Dichiarazioni che hanno fatto saltare sulla sedia gli spettatori della trasmissione e gli ospiti in studio: un complotto per far fuori il generale che guida la Sanità calabrese commissariata? Sembra emergere questo dalle dichiarazioni rese ieri a Giletti che, difendendo a spada tratta l’ex alto ufficiale della Benemerita, persona certamente specchiata e irreprensibile, ha fatto da grancassa alla ricostruzione della sciagurata intervista e gli ha chiesto di riferire alle autorità competenti i suoi dubbi su quanto accaduto.

Un teatro dell’assurdo che si consuma nel corso di una epidemia che sta mandando al collasso gli ospedali di tutta Italia. Alle dichiarazioni di Saverio Cotticelli, non bastassero già queste, si sono poi aggiunte le polemiche sulla nomina al suo posto a commissario ad acta per la Sanità calabrese di Giuseppe Zuccatelli, 76enne romagnolo vicino al ministro Speranza la cui nomina è stata accolta da un fiume di polemiche. Zucattelli infatti nelle scorse settimane dichiarò che per contagiarsi serviva un bacio con la lingua lungo 15 minuti. Zuccatelli, tra l’altro, sta trascorrendo gli ultimi giorni di quarantena dopo essere stato trovato positivo al Coronavirus.

Tra i primi ad intervenire per criticare la nomina di Zuccatelli Matteo Salvini. «Prima un commissario alla Sanità – ha detto il leader della Lega – che non sapeva di doversi occupare di emergenza Covid. Ora un sostituto premiato per la militanza a sinistra e che diceva: ‘Se fossi positivo devi stare con me e baciarmi per quindici minuti con la lingua in bocca, altrimenti non te lo becchi il virus. Governo di incapaci e pericolosi. È ufficiale, Conte non vuole bene alla Calabria».  Il riferimento di Salvini é ad un’intervista televisiva di qualche mese fa del nuovo Commissario della Sanità calabrese in cui Zuccatelli affermò testualmente che «le mascherine non servono ad un c… Quella che serve, in realtà é la distanza. Per trasmetterti il virus io, che sono positivo, devo baciarti standoti 15 minuti con la lingua in bocca. Altrimenti, stai tranquillo, il virus non lo becchi».  Affermazioni sulle quali Zuccatelli è tornato in questi giorni, rettificando sostanzialmente il tiro. 
«Le mascherine – ha detto Zuccatelli – sono parte della fondamentale strategia di contrasto al Covid 19. Quindi, invito tutti ad utilizzarle, così come a rispettare il distanziamento fisico. Quel video – ha detto il ministro Speranza – è del tutto inappropriato e profondamente inopportuno. Il commissario si è scusato ma viene da una stagione diversa in cui anche l’Oms parlava di mascherine per contagiati e sanitari. Ma 30 anni di curriculum non si possono cancellare con un video rubato. Credo che il messaggio di fondo sia far ripartire la sanità calabrese», ha concluso Speranza. La parziale marcia indietro di Zuccatelli non é servita, comunque a fare rientrare le critiche riguardo la sua nomina.

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lunedì, 9 Novembre 2020 - 10:16
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