Giustizia e Covid, Potenti (Lega) attacca Bonafede: misure tardive, intervenire per i legali in quarantena fiduciaria

Toghe

Le misure contenute nel ‘dl Ristori’ per aiutare la macchina della Giustizia ad affrontare meglio gli ostacoli provocati dall’emergenza sanitaria da Covid-19 non piacciono alla Lega, che oggi torna all’attacco del Guardasigilli Alfonso Bonafede lamentando l’assenza di un incisivo piano in grado di far fronte a tutte le difficoltà emerse negli ultimi mesi.

E’ l’onorevole Manfredi Potenti, deputato toscano della Lega-Salvini Premier e membro II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, a puntare l’indice. Tra le contestazioni mosse a Bonafede vi è la mancanza di «reti informatiche adeguate per il processo penale e l’accesso da remoto dei funzionari in smart working», che «solo oggi è in via di risoluzione». 

Altra nota dolente riguarda il «diritto degli avvocati di invocare un legittimo impedimento in caso di quarantena fiduciaria od obbligata».

«Con l’aumento dei numeri del contagio stiamo assistendo ad un progressivo intensificarsi di provvedimenti per ridurre le attività e rinviare le udienze. Misure volte ad evitare affollamento e contagi delle aule di giustizia e delle Cancellerie – aggiunge Potenti – Un quadro frammentato di regole che si somma alla sempre maggiore incidenza di positività tra i giudici, funzionari e cancellieri, uomini e donne della Polizia Giudiziaria che ha come conseguenza la soppressione temporanea di interi servizi. Un generale ritardo che sta influendo sul diritto ad una giustizia effettiva e rapida, una gravissima situazione che poteva essere attenuata da una rapida azione adeguatrice da parte del Ministro della Giustizia».

lunedì, 9 Novembre 2020 - 16:03
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