Scuola, babele di ordinanze e pronunce al Tar. E Lega e Italia Viva finiscono col trovarsi d’accordo

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C’è un punto sul quale Lega e Italia Viva convergono a sorpresa: è il caos scuole. E’ il caos su aperture e chiusure in cui sono stati risucchiati non soltanto alcuni governatori di Regione con i loro concittadini ma finanche numerosi magistrati, in forza al Tar, che negli ultimi giorni hanno firmato provvedimenti contrastanti tra loro. Clamoroso ciò che accaduto in Puglia, dove due diversi sezioni – quella di Bari e quella di Lecce – si sono pronunciate in modo diametralmente opposto (una in favore del ritorno fisico in classe degli alunni e l’altra in favore della Dad perché è prioritaria la tutela della salute). Ieri, poi, a incrementare questa girandola di pronunce ci ha pensato anche il Tar Campania, che ha respinto il ricorso di numerosi genitori confermando la validità della scelta di De Luca di lasciare gli studenti a casa e affidarli alla ‘cura’ della Dad.

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Ebbene, rispetto a questo quadro Lega e Italia Viva si ritrovano sulla stessa posizione. Venerdì scorso, 6 novembre, Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera, evidenziava come il «caos sulle aperture o meno delle scuole assume toni sempre più paradossali: ora il decreto nazionale viene applicato in modo diverso a livello regionale per ordinanze ma anche provinciale per sentenze sezioni dei Tar». E quindi chiedeva al Governo di impugnare le ordinanze regionali più restrittive rispetto al Dpcm. «Questo fenomeno – aveva spiegato Toccafondi – emerge in tutta la sua assurdità in Puglia. Se, infatti, la sezione del Tar di Bari consente il ritorno a scuola, quello di Lecce lo vieta. Tutto questo mentre la Regione emana un nuovo provvedimento per stabilire che sulla scuola in presenza alle medie viene meno l’obbligo dal momento che spetta alle famiglie decidere. Siamo davanti a una vera e propria Babele creata, nonostante le precise indicazioni fornite da un decreto del Presidente del Consiglio, da chi antepone convenienze e atteggiamenti strumentali al futuro di bambini e ragazzi e ai disagi arrecati a migliaia di famiglie».

A parlare per la Lega, ma con un occhio di riguardo per la situazione in Campania, è il consigliere regionale della Campania Severino Nappi a poche ore di distanza dalla pronuncia del Tar che ha dato ragione a De Luca prendendo così le distanze dall’operatore dei colleghi pugliesi. In buona sostanza nei ricorsi presentati al Tar Campania venivano lamentate le stesse questioni sollevate dinanzi al Tar Puglia, sezione Bari. «La gestione della pandemia sta generando dei cortocircuiti istituzionali intollerabili. Mentre il Tar in Puglia sospende l’ordinanza di Emiliano e riapre le scuole, non si capisce invece perché in Campania dà ragione a De Luca e le tiene chiuse – ha scritto Nappi su Facebook – Al caos generato dallo scontro tra Governo e Regioni, ora si aggiungono anche le diverse decisioni dei Tar. Si mettessero d’accordo: o la didattica in presenza espone a un elevato rischio contagio oppure no. Le regole devono essere uguali per tutti».

martedì, 10 Novembre 2020 - 07:52
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