Scontro tra treni in Puglia, il Covid blocca il processo: auditorium inadeguato a garantire il distanziamento sociale

scontro treni Trani
Lo scontro tra treni in Puglia che provocò 23 morti
di amministrazione

Scontro tra treni in Puglia – Le regole anti-Covid e il timore di assembramenti bloccano il processo sullo scontro tra treni del 12 luglio 2016 avvenuto sulla linea Andria-Corato di Ferrotramviaria. L’auditorium Sant’Annibale Maria di Francia di Andria (dove da alcuni mesi si svolge il dibattimento per i lavori in corso nell’aula bunker del carcere di Trani) è stato ritenuto inidoneo a raccogliere il nutrito gruppo di avvocati, imputati e parti offese nel rispetto delle norme del distanziamento sociale imposto dall’emergenza sanitaria.

Non solo: si è registrata anche una difficoltà nel fare arrivare in Puglia testi provenienti anche da Toscana e Piemonte. Così il collegio del Tribunale di Trani ha deciso per un rinvio. A sollecitare una dilazione dell’udienza era stato il presidente del Consiglio dell’Ordine forense che aveva ravvisato le difficoltà sopra descritte. Si tornerà in aula il 10 dicembre, se le condizioni sanitarie lo consentiranno. In ogni caso, l’udienza non sarà fissata per il previsto controesame di un ‘teste esperto’ proveniente dalla Toscana, ma solo per sciogliere la riserva sulla produzione di documenti chiesta da diversi difensori alla Procura nel corso delle ultime due udienze. Nel processo sono imputate 17 persone fisiche e la società che gestisce la linea, la Ferrotramviaria spa.

Si tratta di dipendenti, dirigenti e vertici della società, di un dirigente del Ministero dei Trasporti e due direttori dell’Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria, che rispondono, a vario titolo, dei reati di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso; Ferrotramviaria è imputata in qualità di persona giuridica per la responsabilità amministrativa nei reati contestati ai suoi dipendenti. Nell’incidente persero la vita 23 persone, i feriti invece furono 51.

Parti civili nel processo (solo nei confronti delle persone fisiche) la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, alcune associazioni, parenti delle vittime e passeggeri sopravvissuti. Ferrotramviaria, Ministero dei Trasporti e Regione Puglia sono stati citati in qualita’ di responsabili civili.

giovedì, 12 Novembre 2020 - 12:42
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