Luigi de Magistris si salva ancora e fa finire in croce Forza Italia che si ritrova a tendergli di fatto una mano. Anche la seduta del Consiglio comunale convocata nella giornata di oggi per votare il Bilancio di previsione 2020-2022 è saltata, ma stavolta non per mancanza di numero legale come accaduto lunedì e giovedì della scorsa settimana.
Il disastro si consuma sulla surroga, non ancora avvenuta, della dimissionaria Mara Carfagna (Fi). Dapprima vi è un’interruzione di diverse ore: il segretario generale, interpellato, spiega che da un punto di vista giuridico non è possibile procedere alla surroga in questa giornata; trattandosi di un Consiglio in seconda convocazione non è possibile da regolamento – è la spiegazione – introdurre punti non all’ordine del giorno. Poi arriva la pregiudiziale dell’azzurro Claudio Lanzotti nella quale si chiede di consentire la presa di possesso del ruolo ad Armando Coppola (primo dei non eletti) e di rinviare il da farsi. Si sviluppa un dibattito nel corso del quale Marco Nonno e Andrea Santoro, entrambi di Fratelli d’Italia, rappresentano la necessità che si formi in maniera compiuta il Consiglio perché il difetto di composizione potrebbe costituire motivo di ricorso da parte di opposizione e maggioranza a seguito della votazione del Bilancio. Santoro, inoltre, punta il dito contro il presidente del Consiglio Alessandro Fucito ritenendolo responsabile dell’impasse: «Se ci troviamo a discutere di questa questione è perché è stato fatto un errore da parte sua, signor presidente, di fare il Consiglio senza mettere all’ordine del giorno come primo punto la surroga… Le dimissioni di Mara Carfagna non sono arrivate ieri ma da diversi giorni e c’era il tempo per procedere alla surroga».
Diego Venanzoni (ex Pd e da maggio componente del gruppo ‘La Città’) e Matteo Brambilla (Movimento Cinque Stelle) insistono invece sulla necessità di precedere comunque alla surroga e di procedere poi coi lavori. Si smarca dalla pregiudiziale anche Carmine Sgambati, che insiste per la surroga e per votare il Bilancio. Ma Fucito insiste che non si può e così Lanzotti ritira la pregiudiziale.
A questo punto il sindaco Luigi de Magistris prende la parola e formula una proposta che, come affermerà poco dopo Venanzoni, «spiazza tutti»: il primo cittadino si dice d’accordo con la necessità della surroga prima del voto del Bilancio («la non completezza dei componenti dell’Assise può rappresentare un vulnus, tanto è vero che io ero pronto a votare in maniera favorevole la pregiudiziale con la specifica però fatta dal presidente dell’Assise») e poi chiede di rinviare i lavori, lanciando al contempo un messaggio a qualcuno (non meglio specificato) delle opposizioni. «Noi abbiamo una maggioranza politica forte, coesa che ringrazio, ma non abbiamo una maggioranza numerica – dice il sindaco – Faccio dunque appello affinché si rifletta su quanto sia necessario un’azione che ci porti sino alla primavera. Noi vogliamo fare di tutto non solo per approvare bilancio. Il mio appello è rivolto a chiunque abbia a cuore senso di responsabilità, amore della città, per trovare insieme una modalità per approvare bilancio».
Fucito, quindi, mette ai voti la proposta del sindaco e si va per alzata di mano: a favore sono 18, mentre i contrari sono 13. Al momento del voto mancano gli esponenti di Forza Italia (Lanzotti e Salvatore Guangi) e Domenico Palmieri (Napoli Popolare). La circostanza degli assenti, inevitabilmente, diventa oggetto di attacchi politici, che si sviluppano su Facebook. Con un post durissimo, la coordinatrice di Italia Viva Napoli Graziella Pagano accusa senza giri di parole Forza Italia di avere salvato de Magistris con una «operazione da ‘vecchia politica’» e rilancia: «Vedremo come sarà ripagato il “sacrificio” degli eroici consiglieri che hanno consentito questo schifo, saremo vigili e attenti». Punta il dito contro gli azzurri anche Diego Venanzoni: «È ufficiale Forza Italia sostiene questa maggioranza ed il sindaco di Napoli. Aggiungo poi che lo stesso De Magistris prima ci costringe alla seduta in seconda convocazione e poi chiede lo scioglimento della seduta stessa».
lunedì, 16 Novembre 2020 - 17:48
© RIPRODUZIONE RISERVATA