Zona rossa, i campani in lockdown costretti ad assistere ancora al teatrino televisivo tra De Luca, Di Maio e DeMa

Luigi de Magistris e Vincenzo De Luca (foto Kontrolab)

Il braccio di ferro tra Vincenzo De Luca e il Governo non si placa nemmeno nel primo giorno in cui la Campania affronta il suo secondo lockdown. Anzi, il governatore campano approfitta ancora una volta della platea televisiva di ‘Che tempo che fa’ su Rai 3 per attaccare l’esecutivo di Giuseppe Conte mentre, quasi contemporaneamente, a fare da controcanto c’era il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. L’imbarazzante teatrino istituzionale che vede in scena il presidente della Regione e il sindaco del suo capoluogo, insomma continua. Nel mezzo, anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che prima attacca De Luca, poi gli tende una mano.

Proprio il pentastellato pomiglianese ieri ha puntato il dito contro il governatore, così come il ministro per gli Affari regionali Boccia che aveva parlato poco prima di «scorrettezze» da parte di alcuni presidenti regionali, riferendosi palesemente all’ex sindaco di Salerno. Più diretto Di Maio: «De Luca – ha affermato – avrà dato altro materiale per Crozza per il prossimo venerdì, mettiamola così…», per poi spegnere la polemica: «Io a De Luca voglio mandare un messaggio di pace, lavoriamo insieme per la Regione. Noi applichiamo un metodo a livello nazionale, sui dati inviati dalle Regioni».

De Luca, però, resta sulle barricate e lo ribadisce da Fabio Fazio: «L’attività di sciacallaggio contro la Campania è stata avviata – ha dichiarato – perché c’era da colpire un uomo che parla chiaro, che non partecipa alle massonerie, alle aggregazione di corrente e alle corporazioni. Per questo andava colpito». «Sono uno che sarà mai politicamente corretto – ha proseguito De Luca – Dico che Di Maio ha detto cose ignobili ed il presidente del Consiglio ha il dovere di intervenire. Se abbiamo però abbiamo ministri del governo che si mettono a fare sciacallaggio credo che il presidente del Consiglio abbia il dovere di non fare il cardinale di curia ma di richiamare questi ministri ai doveri di buona educazione, di correttezza istituzionale e di onestà intellettuale. Non è tollerabile che un ministro si metta a fare sciacallaggio sulla base della più completa ignoranza».

Archiviato Di Maio, De Luca è passato al bersaglio preferito da un po’ di tempo a questa parte ovvero De Magistris, che dal canto suo non perde occasione per lanciare accuse anche gravissime e sempre in televisione (ieri era ospite da Massimo Giletti su La7 nella trasmissione ‘Non è l’arena’). «C’è stato un amministratore a Napoli – attacca De Luca sempre senza nominare il primo cittadino – che è stato 102 volte in televisione da fine settembre a oggi, che ha avuto una presenza di 9 ore in video e audio per andare a parlare contro la Campania e contro Napoli. E’ scandaloso, 102 volte in tv invece di lavorare per la serenità dei napoletani».

Da parte dell’ex magistrato ormai al termine della sua esperienza di sindaco (a Napoli si vota nel 2021), una risposta che ancora una volta colpisce sull’aspetto della gestione dell’emergenza da parte di Palazzo Santa Lucia.  Per l’ennesima volta, DeMa punta il dito contro i dati forniti dalla Campania: «I numeri di posti letto non corrispondono a quelli che anche oggi sono stati forniti come dati ufficiali – ha detto – Il ministro ha fatto gli accertamenti – ha aggiunto – e rapidamente si è passati dal giallo al rosso. Quindi che c’era qualcosa che non andava e che non va a me sembra assolutamente evidente». Il sindaco ha affermato: «Si stanno alterando i dati anche in questi giorni perché tra le terapie intensive che curiosamente aumentano ci sono quelle delle cliniche convenzionate che De Luca sta in qualche modo requisendo».

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lunedì, 16 Novembre 2020 - 08:07
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