In Campania Forza Italia è un partito in brandelli; le Regionali di settembre hanno confermato il declino del partito di Silvio Berlusconi, e il redde rationem tra i vertici sembra vicino. Volano stracci, e lo conferma la nota con cui la capogruppo in Regione Annarita Patriarca ha sferrato un attacco all’attuale coordinatore Domenico De Siano, da tempo sotto attacco del ‘fuoco amico’.
«Il presidente Silvio Berlusconi è stato chiaro: bisogna rinnovare – ha affermato Patriarca – Riprendere il dialogo con la società civile e aprirsi al confronto con le forze produttive e propositive della società. E noi siamo d’accordo con lui: c’è bisogno di un rinnovamento a tutti i livelli. Senza i distinguo e gli steccati che, in questi anni, hanno depotenziato il messaggio e la proposta politica di Forza Italia sul territorio». Tradotto: Patriarca chiede le dimissioni del coordinatore, un ‘sacrificio’ politico che da settimane è sul tavolo delle discussioni che infiammano un’ala degli azzurri, quella – per intenderci – più vicino a Fulvio Martusciello. Indiscrezioni dicono che Forza Italia sarebbe pronta al commissariamento in Campania e in lizza per traghettare il partito verso quello che Patriarca chiama rinnovamento sarebbero Giorgio Mulè o Maurizio Gasparri.
«Il richiamo all’inclusione è di sicuro la strada maestra – continua Patriarca – Una inclusione vera, però, lontana da quel modello che, in questi anni, ha visto molti dirigenti azzurri abbandonare il nostro partito e trovare ospitalità altrove. Le ultime dichiarazioni del coordinatore regionale Domenico De Siano arrivano purtroppo in ritardo e finiscono per diventare un mea culpa per tutti gli errori gravi commessi. Chi ha resistito, nonostante un clima non inclusivo, lo ha fatto solo per amore di Forza Italia e perché profondamente convinto della visione liberale e democratica del nostro presidente, Silvio Berlusconi – Una visione che, in Campania, ha trovato lo sbarramento di una parte del partito che si è di fatto consegnata al disimpegno mortificando uno straordinario movimento politico di massa, fortemente radicato sul territorio». Ad oggi il partito del Cavaliere in Campania è al centro di un duello politico tra l’auroparlamentare Fulvio Martusciello (con l’appoggio dietro le quinte di Stefano Caldoro) e il gruppo che fa capo a De Siano (che non è stato nemmeno rieletto a sindaco di Lacco Ameno) e ad Armando Cesaro, ex capogruppo regionale indagato per voto di scambio alla vigilia della presentazione delle liste e non ricandidato.
La replica a Patriarca è stata affidata al coordinatore campano dei giovani di Forza Italia Michele Vitiello: «Il Presidente Berlusconi – ha dichiarato – ha rinnovato la fiducia al senatore De Siano che resta il Coordinatore regionale di Forza Italia in Campania. Dunque, chi attacca De Siano, attacca Berlusconi. Peggio, lo delegittima: un errore clamoroso ancor più se arriva da chi invoca strumentalmente il rinnovamento provando a mettere sotto al tappeto una storia amministrativa a dir poco imbarazzante. Meglio sarebbe che chi oggi si espone a considerazioni deliranti che mettono in discussione addirittura le decisioni del Presidente Berlusconi, si impegni a fare opposizione a De Luca, anziché nascondersi dopo aver flirtato politicamente con il presidente della Regione lasciando il ruolo di opposizione a Giletti. Bisogna respingere con forza chi vuole ancora pubblicamente giocare a distruggere il partito mentre dietro le quinte prova a chiudere accordi con De Magistris e De Luca: questo metodo ci ricorda quanto facevano in passato alcuni consiglieri regionali, ispiratori degli attacchi odierni, che provavano a dar vita ad un consociativismo senza precedenti con la giunta Bassolino».
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mercoledì, 2 Dicembre 2020 - 10:13
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