Borghese indagato per false fatture, lui si difende: «Tradito dal mio commercialista, era uno di famiglia»

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Alessandro Borghese / foto tratta dal profilo Facebook official di Borghese

Alessandro Borghese di nuovo sotto i riflettori, ma stavolta non sono quelli della telecamere di una qualche trasmissione televisiva. Il celebre chef è indagato dalla procura di Milano in relazione a un giro di fatturazioni false che ruotano attorno alla Ab Normal, la società che gestisce tutte le attività Di Borghese e di cui è amministratore delegato, nonché direttore commerciale, la moglie dello chef, Wilma Oliverio. Dal canto suo Borghese rimanda ogni accusa al suo ex commercialista che non era un professionista qualsiasi ma, ha spiegato Borghese al Corriere della Sera (che ha dato la notizia dell’inchiesta), «uno di famiglia, un legame strettissimo, uno con cui passavo tutti i weekend, le vacanze al mare, le feste comandate… Mi fidavo di lui come di me stesso».

L’ex commercialista fu presentato a Borghese dalla moglie nel 2009, a lui furono affidati i conti della sua società sin dalla nascita e «a me andava bene: faccio il cuoco, non capisco nulla di conti. Infatti non lo controllavo». Poi però durante il lockdown Borghese racconta di avere notato ammanchi di piccole cifre dal suo conto e di avere sospettato del suo commercialista che aveva un tenore di vita pari al suo: «Noi andavamo in un albergo molto costoso in montagna. Lui e sua moglie venivano a quello accanto al nostro. E mi chiedevo: ma come cavolo fa? Poi, durante il lockdown con tempo a disposizione e sospetto crescente, ho capito che si stava fregando i miei soldi». Lo chef denuncia un ammanco di 200mila euro che si sarebbe fatto ridare fino a circa tre settimane fa, per poi licenziarlo ma senza denunciarlo: «Ci ho pensato, ma come facevo… Stiamo parlando di una persona di famiglia, di un legame strettissimo. Lui e la moglie erano tutti i giorni con noi. Hanno vissuto a casa mia», ha spiegato al Corsera.

E tuttavia la procura e la Finanza hanno comunque acceso i riflettori sulla gestione del patrimonio di Borghese, recapitando allo chef e alla moglie un avviso di garanzia. «Un fulmine a ciel sereno – racconta Borghese – La Guardia di Finanza e’ venuta a casa nostra cercando documenti che non avevamo e che erano presso di lui o del socio del suo vecchio studio. Pare siano coinvolti in una brutta vicenda di false fatturazioni. Spero che le indagini puntino a capire se io ne sapessi qualcosa. Ma io ero completamente all’oscuro e lo dimostrerò».

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martedì, 8 Dicembre 2020 - 17:29
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