Cashback, il disastro della app ‘Io’ non scoraggia gli italiani: 8mila accessi al secondo. I metodi alternativi di rimborso

iphone, smartphone

Si è riusciti a realizzare la ‘tempesta perfetta’: trasferire i modi e i tempi della burocrazia italiana dagli uffici ad una app. E’ quello che sta accadendo con l’applicazione ‘Io’, quella varata dal Governo per dare inizio da oggi, 8 dicembre, al sistema del cashback che consente di ottenere  un rimborso del 10% di quanto speso effettuando acquisti con carte elettroniche e app di pagamento entro il 31 dicembre 2020, fino ad un massimo complessivo di 150 euro, con almeno 10 transazioni in attivo e senza minimo di spesa o di categoria merceologica (dai bar ai ristoranti, dai negozi di abbigliamenti ai benzinai, dagli alimentari fino ai negozi di elettrodomestici). Da ieri gli utenti che hanno provato a registrarsi sulla piattaforma online creata ad hoc per aderire al cashback di Natale si sono trovati dinanzi a una serie di problemi che vanno dalla difficoltà di caricare il sistema di pagamento prescelto (per esempio il numero della carta di credito) o a indicare l’Iban bancario su cui ottenere il rimborso, fino ai tempi di attesa interminabili. Non è stato un varo perfetto, sebbene con una nota ieri sera Palazzo Chigi abbia confermato con i numeri che la risposta dei cittadini c’è stata, e pure importante.

«A conferma dell’enorme interesse dimostrato dai cittadini per il Programma Cashback – si legge –  proseguono gli imponenti flussi di traffico registrati dall’app Io nel corso della giornata. Il numero di richieste di caricamento di carte all’interno della sezione “Portafoglio” dell’app ha superato i 5 milioni, con picchi di quasi 8000 accessi al secondo».  Un flusso monstre che causa, spiegano ancora da Palazzo Chigi, dei «rallentamenti» dell’applicazione, che potrebbero continuare «anche nei prossimi giorni.  Insieme a Sia, partner tecnologico di PagoPA che gestisce i sistemi della sezione Portafoglio dell’app stiamo lavorando per risolvere il problema». Sono invece stati 6,6 milioni i download della app (scaricabile sia su Play Store per Android sia su Itunes per i sistemi operativi Ios).

I problemi riscontrati con ‘Io’ non sono purtroppo una novità, a conferma delle carenze che il Paese ancora soffre in tema di digitalizzazione; ogni volta che si lancia la sfida della burocrazia digitale, si frappongono lungaggini, sistemi in tilt, problemi di connessione. Lo si è vissuto durante la fase 1 con la piattaforma dell’Inps per il bonus da 600 euro alle Partite Iva, con il devastante click day per il bonus mobilità, con l’insuccesso della applicazione ‘Immuni’ per il tracciamento dei contatti (ferma ancora a 10 milioni di download, insufficiente).

Gli italiani, problemi a parte, sembrano però gradire questa app più di Immuni. Il sistema di rimborsi attira i consumatori, ed è ‘stimolato’ anche dalla scelta di Nexi, che offre servizi e infrastruttire per i pagamenti digitali, di azzerare le commissioni a carico dei commercianti per i pagamenti sotto i 10 euro mentre Poste Italiane ha previsto un ulteriore bonus di un euro per le transazioni superiori a 10 euro eseguite tramite app e codice Postepay presso uffici postali e negozi convenzionati.

In ogni caso, esiste un modo per aggirare la app ‘Io’ se proprio  non si riesce a registrarsi con il sistema previsto dalla piattaforma governativa; si può infatti aggirare questo tipo di autenticazione atraverso le piattaforme Nexi, Hype e Satispay che proprio oggi fanno partire il loro programma cashback tramite app e senza ricorrere a Spid o ‘Io’.

martedì, 8 Dicembre 2020 - 08:19
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