La procura di Brescia ha chiuso le indagini sui video a luci rosse di una dottoressa bresciana di quarant’anni che, da privati, sono diventati pubblici e virali finendo sui telefonini di migliaia di persone a Brescia, in Italia e poi all’estero.
Secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia, sono 10 complessivamente le persone iscritte nel registro degli indagati e accusate di revenge porn. Si tratta di otto uomini e due donne. Tra questi figurano un ex calciatore del Brescia, la figlia di un allenatore di calcio che conosceva bene il marito della vittima, un personal trainer e anche un agente di polizia locale di origini piemontesi.
Tutti ora avranno venti giorni di tempo per farsi interrogare dal pm Benedetta Callea o per depositare memoria scritta. La vittima, una volta diventato il caso di dominio pubblico, era stata licenziata “per danno di immagine” dallo studio dove lavorava.
Con l’avviso di chiusura delle indagini preliminari, gli indagati avranno venti giorni per decidere se chiedere di essere interrogati dal pm o se presentare memorie difensive allo scopo di confutare le conclusioni della procura. Dopodiché la parola tornerà al pm titolare del caso che, salvo ripensamenti, avanzerà formula richiesta di rinvio a giudizio.
mercoledì, 9 Dicembre 2020 - 20:26
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