Il Governo fa e disfa. Allenta le misure anti-Covid promettendo un ‘Natale sereno’ e poi torna sui propri passi, mettendosi a lavoro per introdurre restrizioni più dure di quelle introdotte, a partire dal 21 dicembre, nel cosiddetto ‘Dpcm Natale’.
Sono ore convulse quelle che vedono il premier Giuseppe Conte a confronto con esponenti delle maggioranza. Le immagini della folla per gli acquisti di Natale arrivate dalle grandi città hanno fatto balzare dalla sedia prima i virologi e il comitato tecnico scientifico e poi lo stesso Conte, dando peso ai timori del ministro della Salute Roberto Speranza che, in tempi non sospetti, continuava a invocare provvedimenti ancora più severi.
E così nel giro di pochi giorni lo scenario è drasticamente cambiato. Il premier che incitava le persone ad acquistare regali dai commercianti (e non online) per dare una boccata d’ossigeno all’economia locale ha ceduto al passo all’uomo che invece vuole chiudere tutto. E quello stesso premier, che, fiero, ha lanciato il cashback per incentivare lo shopping, adesso punta a un nuovo e vero lockdown già diversi giorni prima di Natale, azzerando di fatto la possibilità per milioni di italiani di scambiarsi quei doni che Conte stesso ha sollecitato di comprare. Schizofrenia. La stessa, o quasi, cui si è assistito nel periodo estivo, quando – scaduto il primo lockdown – il Governo incentivò in ogni modo le vacanze estive, lanciando il famoso ‘bonus vacanze’, mentre tutte le Regioni del Sud facevano a gara a chi richiamava meglio (a colpi di campagne pubblicitarie o spot sul web) turisti da ogni dove, stranieri inclusi. Salvo poi criticare il ‘lassismo’ dell’estate (addossando però ogni colpa ai cittadini e dimenticando il proprio ruolo), che aveva portato un’impennata di contagi.
Oggi siamo al punto di ieri, con la differenza però che Conte intende giocare d’anticipo per evitare lo scenario estivo. ‘«Abbiamo già predisposto un piano dedicato alle festività natalizie, anche alla luce dei suggerimenti del Comitato Tecnico Scientifico. Ora si rende necessaria qualche ulteriore misura restrittiva. Ci stiamo riflettendo in queste ore. Dobbiamo scongiurare a ogni costo una terza ondata, perché sarebbe devastante anche sul piano della perdita di vite umane», ha detto Conte in un’intervista rilasciata a ‘La Stampa’ e pubblicata nell’edizione di stamattina. Tra le indiscrezioni che si sono fatte largo in queste ultime ore, vi è la possibilità di elevare l’Italia intera a zona rossa a partire dal 19 dicembre ma solo nei giorni più caldi delle feste. Niente lockdown a lungo termine, dunque. Del resto la linea di Conte è sempre stata chiara: l’Italia non ha soldi sufficienti per permettersi un’altra vera serrata come quella della prima ondata. E la conferma arriva dal viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri in un’intervista al ‘Secolo XIX’: «Noi il lockdown totale lo abbiamo fatto prima dei tedeschi. E’ chiaro che dobbiamo impedire che il gran numero di contatti sociali sotto le feste ci riporti a 35-40mila casi al giorno. E penso anche che le mezze misure non servano. Senza arrivare a bloccare il Paese per 15 giorni, credo sia sufficiente proclamare zona rossa in tutto il Paese nei giorni più a rischio del clou delle feste».
La decisione finale sarà presa tra stasera e domani sulla scorta delle indicazioni del Comitato tecnico scientifico che formulerà una proposta da sottoporre all’Esecutivo.
martedì, 15 Dicembre 2020 - 09:40
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