Quando, questa mattina alle 9, l’abate della Cappella di San Gennaro, monsignor De Gregorio, ha aperto la cassaforte e preso la teca con il sangue del Patrono di Napoli, ci si è subito resi conto che il sangue era ancora in uno stato ‘solido’ e che il processo di liquefazione, quello che viene chiamato «il miracolo di San Gennaro» non si era verificato. No, il miracolo non si è ripetuto: il liquido contenuto nella teca non si è sciolto e il prodigio, atteso per quella che è la terza e ultima data in cui solitamente si ripete, ha lasciato delusi i fedeli.
L’abate della Cappella di San Gennaro del Duomo di Napoli, monsignor Vincenzo De Gregorio, lo ha annunciato al termine della messa celebrata alle 9 sull’altare del Duomo: «Quando abbiamo preso la teca dalla cassaforte – ha spiegato l’abate – il sangue era assolutamente solido e rimane assolutamente solido».
La teca sarà riportata nella Cappella alle 12 per essere ripresa nuovamente alle 16.30. Alle 18.30 sarà celebrata la messa, con la speranza dei fedeli di ricevere finalmente in quell’occasione l’annuncio dell’avvenuto miracolo.
Il prodigio di dicembre è detto “miracolo laico” perché si svolge nella Cappella di San Gennaro, gestita dalla Deputazione di San Gennaro, istituzione laica nata il 13 gennaio 1527 per un voto della città e presieduta dal sindaco di Napoli. Quest’anno però le celebrazioni si svolgono sull’altare maggiore del Duomo in modo da garantire il necessario distanziamento previsto dalle norme anti Covid, difficile da garantire all’interno della Cappella.
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mercoledì, 16 Dicembre 2020 - 11:49
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