Mentre il centrodestra insiste per un ritorno alle urne e il Partito democratico prova a prendere le distanze dal ‘suo’ uomo finito sotto accusa con un atto di sospensione dal partito, l’inchiesta sul voto inquinato alle ultime amministrative a Reggio Calabria che ha portato all’arresto di due persone, tra le quali il consigliere comunale del Pd Antonino Castorina, compie un altro passo in avanti.
Con l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a carico del politico e di un presidente di seggio, Carmelo Giustra, la procura di Giovanni Bombardieri aveva disposto anche perquisizioni domiciliari allo scopo di rintracciare elementi utili sui brogli elettorali che, al momento, appaiono circoscritti alla sola figura di Castorina.
Ebbene, quelle perquisizioni – a quanto trapela da ambienti giudiziari – sembrano avere dato esito positivo. Nelle abitazioni degli indagati la Digos ha trovato materiale «di interesse investigativo» su cui adesso ci saranno ulteriori accertamenti da parte dei pm. Materiale che potrebbe essere prodotto in sede di Riesame, qualora Castorina decidesse di impugnare l’ordinanza di custodia cautelare. Ci sarà tempo. Il primo passo dell’iter giudiziario scaturito dalla notifica del provvedimento restrittivo sarà quello dell’interrogatorio di garanzia dinanzi al giudice per le indagini preliminari Stefania Rachele, che ha disposto i domiciliari: il faccia a faccia ci sarà venerdì 18 dicembre. Castorina, che sino al momento dell’arresto faceva parte anche della direzione nazionale del Pd, è accusato di plurime fattispecie di falsità in atto pubblico e reati elettorali.
Stando all’inchiesta, alle ultime comunali di Reggio Calabria del 20 e 21 settembre, avrebbero votato centinaia di anziani che in realtà non si sono mai recati al seggio. Anziani per i quali, però, Castorina e altri indagati avrebbero ritirato nei giorni precedenti al voto i duplicati delle tessere elettorali. In molti casi questi anziani erano allettati. Tra i votanti anche persone decedute.
La procura è alla ricerca dei ‘complici’ di Castorina. Come evidenziato dallo stesso gip nel corpo dell’ordinanza «in relazione alle condotte di ‘falso’ Castorina assume la qualificazione di concorrente morale in concorso con esecutori materiali non ancora identificati». E ancora: «La falsificazione e alterazione dei registri e delle schede elettorali è stata commessa dall’indagato con ignoti in corso di identificazione i quali, certamente, vanno individuati e ricercati tra i presidenti dei vari seggi elettorali e tra gli scrutatori».
Dal canto suo Castorina è pronto a professare la propria innocenza. «La vicenda è frutto di una valutazione degli atti in un’ottica esclusivamente accusatoria. Di certo con la stessa documentazione in atti si potrà, tra breve, dimostrare l’estraneità del consigliere comunale il cui agire politico è sicuramente scevro da logiche che possano avere risvolti di natura giudiziaria», ha dichiarato nei giorni scorsi l’avvocato Natale Polimeni, difensore del politico.
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giovedì, 17 Dicembre 2020 - 06:53
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