Covid, in Campania nuova ordinanza per Natale contro le ‘mezze misure’ del Governo: stop a mobilità e agli aperitivi


Misure restrittive in grado di mettere una ‘pezza’ alla possibile decisione del Governo di allentare qualcuno dei divieti già fissato nel cosiddetto ‘Dpcm Natale’. Nella consueta diretta del venerdì per fare il punto sull’andamento del contagio da Coronavirus in Campania, il governatore regionale Vincenzo De Luca ha anticipato le mosse di Palazzo Santa Lucia per evitare che la «linea delle mezze misure» durante le feste natalizie (periodo nel corso del quale tutta Italia dovrebbe essere zona gialla) possa produrre un’impennata di contagi rendendo così complicata la campagna di vaccinazione che dovrebbe entrare nel vivo a gennaio.

Tanto per cominciare in Campania sarà vietato spostarsi da un comune all’altro, anche se il Governo dovesse approvare una deroga che fa saltare questo divieto per i comuni sotto i cinquemila abitanti. Tuttavia De Luca non ha chiarito il periodo di entrata in vigore di questa misura, anche se è facile immaginare che essa abbraccerà il giorno di Natale e di Santo Stefano, oltre quello di Capodanno. 

Altra misura che De Luca ha annunciato è quella del divieto di vendita di alcolici e qualsiasi altra bevanda in pubblico. Anche in questo caso non è stato chiarito il periodo di riferimento ma è evidente che il governatore punti a bloccare i classici aperitivi della Vigilia di Natale e i brindisi pomeridiani del 31 dicembre che richiamano in strada migliaia di giovani. Possibile anche il governatore decida di adottare altre misure laddove il Governo centrale dovesse valutare più di una deroga. Per De Luca, infatti, le deroghe sono «una presa in giro».

«Se una misura deve essere efficace non deve prevedere 300 deroghe», ha sottolineato De Luca. Non solo: per l’inquilino di Palazzo Santa Lucia è altrettanto sbagliato prevedere la possibilità per i parenti non conviventi la possibilità di ricongiungersi ai familiari per il pranzo di Natale: «Quando si dicono queste cose, non c’è che da indignarsi – osserva De Luca – Se io in nome dell’umanità faccio un cenone con 20 persone, non sono stato più umano ma sono stato più irresponsabile. E’ chiaro che farebbe piacere a tutti quanti noi, per ragioni comprensibili, stare in famiglia, ma dobbiamo dire che stare tutti in famiglia significa aprire le porte delle terapie intensiva». Infine De Luca ha spiegato che «cercheremo di controllare quelli che arrivano dal Nord», lasciando intendere che aumenterà il livello delle verifiche già attualmente avviato su chi giunge in treno e in aereo. 

venerdì, 18 Dicembre 2020 - 16:13
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