L’inchiesta sullo sfruttamento dei ridere da parte di Uber Italy approda in un’aula di Tribunale: il prossimo 22 gennaio si aprirà l’udienza preliminare che vede sul banco degli imputati dieci persone, tra le quali Gloria Bresciani, all’epoca dei fatti contestati manager di Uber Italy.
Bresciani è accusata di caporalato in concorso con Giuseppe e Leonardo Moltini e Danilo Donnini, responsabili delle società di intermediazione Frc e Flash Road City (la Frc è indagata per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti). Altri 5 gli indagati devono rispondere di reati fiscali.
La procura della Repubblica di Milano ha chiesto per tutti il rinvio a giudizio ed ora spetterà al gap decidere se disporre il processo, sempre che gli imputati non decidano di accedere a riti alternativi. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte Nucleo di polizia economico finanziaria della Finanza e coordinate dal pubblico ministero Paolo Storari, i riders del servizio Uber eats venivano «pagati a cottimo 3 euro a consegna», «derubati» delle mance e «puniti» se si ribellavano.
E’ stata, invece, stralciata la posizione di Uber Italy, che era finita indagata per la legge sulla responsabilità amministrativa. La prossima udienza sul procedimento di amministrazione giudiziaria è fissata per il 3 marzo.
venerdì, 18 Dicembre 2020 - 21:51
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