Brogli alle elezioni a Reggio Calabria, il Pd scarica Castorina. Il politico non risponde al gip, parla il presidente di seggio

Antonino Castorina

Dopo un’iniziale prudenza, il Partito democratico ha deciso di scaricare Antonino Castorina, il consigliere comunale arrestato perché avrebbe attratto a sé, in modo illecito, i voti necessari ad essere eletto consigliere alle ultime amministrative a Reggio Calabria. Con una dichiarazione netta a Lacnws24, Nicola Oddati, coordinatore nazionale della segreteria del Partito democratico ha spiegato che Castorina non è più benvoluto in casa dem: «I fatti contestati a Castorina sono molto gravi. Ovvio, speriamo, per lui, che possa dimostrare che non siano accaduti. Intanto però, oltre alla sospensione automatica, sarebbe un gesto di serietà anche rassegnare le dimissioni da consigliere». «Le liste del Pd sono state fatte tenendo conto dei consiglieri uscenti e con innesti di persone giovani e di qualità. Nessuno poteva prevedere un’ipotesi del genere», ha concluso Oddati aprendo nuovamente il dibattito politico, considerando che anche la minoranza in seno al Consiglio comunale ha espresso la volontà di dimettersi per tornare al voto.

Castorina è attualmente detenuto ai domiciliari con l’accusa di falso in atto pubblico e reati elettorali. Due contestazioni rispetto alle quali il politico ha preferito, per ora, non rispondere. Faccia a faccia con il giudice per le indagini preliminari che ha firmato il provvedimento restrittivo, Castorina si è avvalso della facoltà di non rispondere (l’interrogatorio si è tenuto venerdì 18 dicembre). Assistito dagli avvocati Natale Polimeni e Francesco Calabrese, l’esponente del Partito democratico si e’ detto ancora turbato per l’arresto e ha deciso di non dare spiegazioni. Tuttavia Castorina avrebbe dato la sua disponibilità a farsi interrogare nei prossimi giorni. Stando alle indagini del Digos, alle ultime comunali di Reggio Calabria del 20 e 21 settembre scorsi, avrebbero votato centinaia di anziani che in realtà non si sono mai recati al seggio. Anziani per i quali, però, secondo l’accusa, Castorina e altri indagati avrebbero ritirato nei giorni precedenti al voto i duplicati delle tessere elettorali. 

I legali di Castorina puntano ovviamente al Riesame, e puntano a dimostrare l’estraneità dei propri clienti. Come riportato da alcune agenzie di stampa nei giorni scorsi, gli avvocati Natale Polimeni e Francesco Calabrese ritengono che «l’episodio che ha dato scaturigine agli accertamenti della Digos non è in alcun modo riconducibile all’avv. Castorina, riguardando soggetti diversi ed a quest’ultimo sconosciuti. L’unica circostanza effettivamente riferibile al Consigliere Comunale riguarda la delega al ritiro di schede elettorali. Si tratta, di un dato dotato di efficacia indiziaria neutra e, perciò, non idoneo da sé solo a dimostrare che attraverso un simile sistema siano state espresse preferenze in favore dell’incensurato professionista. Il compendio probatorio allo stato formato non vale a supportare alcun addebito nei confronti del nostro assistito che, siamo certi, riuscirà a dimostrare la propria estraneità ai fatti per come addebitatigli».

«Sin d’ora, invero – hanno aggiunto – è agevole riconoscere che il “complesso” meccanismo descritto dagli organi inquirenti, si risolve in una prassi amministrativa in virtù della quale l’avv. Castorina ha utilizzato il modulo delega per alcuni cittadini. Tutt’altro che secondario è, altresì, il dato numerico emerso durante le indagini (tutt’ora in corso). E’ indubbio, infatti, che l’avv. Castorina, primo degli eletti con oltre 1.500 preferenze, non avrebbe avuto alcun bisogno di ricorrere ad oscuri e contorti meccanismi illeciti per “racimolare” i 100 voti che gli organi inquirenti gli attribuiscono, risultando di tutta evidenza come il risultato elettorale non avrebbe subito alcuna variazione. Riteniamo che giustizia farà il suo corso e che l’avv. Castorina potra’ dimostrare la propria estraneità ad un meccanismo illecito, a lui erroneamente ricondotto. La difesa sta, infatti, lavorando per selezionare le falle del teorema accusatorio e gli indizi rimasti privi di idoneo e necessario riscontro e il consigliere Castorina – hanno concluso i due legali – ha già dichiarato la propria disponibilità a rendere interrogatorio allorquando avrà’ cognizione piena dell’incarto processuale».

Ha fornito, invece, la sua versione dei fatti il presidente di seggio Carmelo Giustra, anche lui finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta coordinata anche dal procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri e dall’aggiunto Gerardo Dominijanni. Sul contenuto dell’interrogatorio c’è il massimo riserbo, ma l’indagato ha risposto per un paio d’ore alle domande dei pm che, in queste ore, stanno vagliando anche il materiale “di interesse investigativo” rinvenuto nel corse delle perquisizioni effettuate il giorno dell’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare. Sembrerebbe, infatti, che la Digos abbia trovato numerose fotocopie di carte di identità sulle quali, adesso, gli investigatori stanno accertando l’eventuale collegamento con le elezioni comunali di settembre. 

giovedì, 24 Dicembre 2020 - 08:04
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