Il giorno tanto atteso. In Italia ma anche negli altri Paesi europei. Tutti piegati, anche se in modo diverso, dalla pandemia da Covid-19. Oggi, 27 dicembre 2020, è il ‘Vaccine day’. Il giorno in cui parte ufficialmente la fase di vaccinazione che dovrebbe consentire all’Ue di potere allentare (non subito) la guardia.
La prima ad essere vaccinata in Italia sarà un’infermiera dello Spallanzani a Roma. Ed è qui che ieri, a bordo di un furgoncino, sono arrivate le prime dosi del vaccino del vaccino Pfizer-Biontech che ha avuto il via libera dell’Ema la settimana scorsa. Poi nel corso della giornata le altre dosi sono arrivate in ogni capoluogo di regione. Ovviamente le dosi arrivate in Italia, così come quelle arrivate negli altri Paesi europei, sono in numero simbolico, ché la distribuzione vera e propria inizierà dalla prossima settimana e all’Italia arriveranno circa 470mila dosi ogni settimana. «E’ un messaggio di fiducia che si irradia in Italia e in Europa. Grazie al ministro Speranza, alla struttura commissariale di Arcuri, alle forze armate e a tutti gli operatori sanitari che ci consentiranno di realizzare una campagna di vaccinazioni senza precedenti», ha scritto su Twitter il premier, Giuseppe Conte.
Il ‘Vaccine Day’, dicevamo, è stato fissato in un giorno uguale per tutti, a simboleggiare l’unità nella lotta al virus. Con qualche eccezione però. Qualcuno ha infatti voluto anticipare gli altri, a partire dall’Ungheria di Viktor Orban che ha cominciato a somministrare le sue 9.750 dosi di Pfizer-BioNTech nel giorno di Santo Stefano. O come la Slovacchia, dove il primo a ricevere il vaccino è stato un membro della Commissione governativa contro la pandemia, Vladimir Krcmery. «Stiamo iniziando a voltare pagina in un anno difficile», ha scritto su Twitter la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen celebrando «le Giornate europee della vaccinazione» come «un toccante momento di unità. La vaccinazione è la chiave per uscire dalla pandemia», ha assicurato.
Gli esperti assicurano che il vaccino sarà efficace anche contro la cosiddetta variante inglese del coronavirus, identificata inizialmente nel Regno Unito e considerata più contagiosa, che continua a spuntare in diverse parti del mondo e d’Europa, nonostante le restrizioni ai viaggi dalla Gran Bretagna imposte in fretta e furia la settimana scorsa: solo nelle ultime ore un caso e’ stato segnalato in Svezia, Germania, Libano e Francia, quattro in Spagna. Anche il Giappone conta, in appena due giorni, 7 contagiati dalla nuova variante (di cui almeno 5 atterrati agli aeroporti di Osaka e Tokyo dalla Gran Bretagna) e ha deciso di correre immediatamente ai ripari blindando le sue frontiere a tutti gli stranieri, non solo a quelli provenienti dal Regno Unito. Fino a fine gennaio sarà consentito il rientro nel Paese solo ai cittadini giapponesi e agli stranieri residenti, mentre Tokyo innalza al massimo il livello di emergenza per la prima volta dall’inizio della pandemia.
domenica, 27 Dicembre 2020 - 02:28
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