C’è il giocatore seriale che vince al poker online 546mila euro in un anno e chi ha un patrimonio di oltre un milione di euro. Ci sono imprenditori vicini al boss latitante Matteo Messina Denaro come Salvatore Angelo, già condannato per mafia, o Vito Russo, capomafia marsalese. La lista dei finti poveri col reddito di cittadinanza stilata dalla Guardia di Finanza di Trapani è lunga: 127 persone in tutto, tra falsi nullatenenti e personaggi in odor di mafia.
Sono tutte state scoperte nell’ambito dell’ultima indagine delle ‘fiamme gialle’ sui percettori del reddito di cittadinanza: tutte sono state denunciate per illecita percezione di reddito di cittadinanza, l’ipotesi di reato prevista dal decreto legge del 28 gennaio 2019 che prevede la reclusione fino a sei anni nei casi più gravi. Complessivamente i 127 ‘furbetti’ avrebbero percepito indebitamente somme di denaro per circa 1,2 milioni di euro. Tra i beneficiari non c’erano solo Angelo e Russo, i due nomi più ‘in vista’ ma anche le mogli di Francesco Luppino, Matteo Tamburello e Maurizio Arimondi (tutti pezzi da novanta della mafia trapanese). La norma che regola l’erogazione del reddito di cittadinanza prevede che oltre ai condannati per mafia nei 10 anni precedenti alla richiesta, non possano essere beneficiari del sussidio anche i parenti stretti del condannato.
Le indagini hanno accertato che alcuni indagati hanno dichiarato di essere disoccupati mentre, nella realtà, svolgevano un’attività lavorativa in “nero”; altri hanno omesso di indicare nelle domande di essere titolari, oltre alla prima casa, di altri beni immobili per un valore superiore alla soglia di legge di 30mila euro. Caso eclatante un uomo di Castelvetrano con immobili per oltre un milione. Altri ancora, come un giocatore seriale di Trapani, hanno sostenuto di non avere disponibilità economiche sul conto corrente nonostante le centinaia di migliaia di euro vinti al poker online. Nella lista risultano anche familiari di condannati che hanno omesso di segnalare, appunto, i precedenti dei congiunti che, per legge, impediscono di incassare il reddito. Le posizioni illecite sono state comunicate alle Procure di Trapani e Marsala e segnalate all’Inps per la revoca e il recupero del beneficio economico illecitamente percepito.
lunedì, 28 Dicembre 2020 - 14:02
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