La data dei saldi adesso c’è e, complice anche la decisione di Vincenzo De Luca di abbassare le ‘armi’ e lasciare la Campania in zona gialla il 7 e l’8 gennaio con conseguente boccata di ossigeno per i ristoratori, potrebbe consentire anche ai negozianti ‘no food’ (soprattutto quelli di abbigliamento, rimasti chiusi nei giorni clou degli acquisti festivi a causa della zona rossa) di avere qualcosa da festeggiare. Ieri infatti è stato firmato il decreto che stabilisce, dopo l’incontro tra Regione e associazioni di categoria, le date del periodo promozionale invernale: i saldi di fine stagione invernale avranno dunque inizio a partire dell’11 gennaio 2021 (lunedì), e termineranno entro il sessantesimo giorno dalla stessa, cioè l’11 marzo 2021. Su questi saldi però, pesa l’incognita della mappa del rischio. Allo Stato, la Campania è Regione in bilico tra arancione e gialla proprio a partire dall’11 gennaio. Tutto dipenderà dal monitoraggio dei dati relativi ai contagi. Nel caso fosse in zona arancione, scatterebbe il divieto di spostamento dal Comune di residenza o domicilio e i negozi sarebbero chiusi.
Ancora una volta, in ogni caso, la Campania sconta le decisioni di Palazzo Santa Lucia, spesso e volentieri in controtendenza rispetto alle dinamiche nazionali. Mentre in molte altre Regioni si è subito stabilito quando far iniziare gli sconti, qui si è registrato un balletto di date, infine la decisione di scegliere l’11 gennaio anziché domani (7 gennaio). Una valutazione dipesa sicuramente dalla volontà di evitare folle di consumatori soprattutto nei capoluoghi in concomitanza con la due giorni in zona gialla del 7 e 8 gennaio. Critico, alla luce di queste valutazioni, il commento delle associazioni. Come Confcommercio Campania che rimarca come «l’aver comunicato la data così in ritardo – dice il direttore generale Pasquale Russo- unica Regione in Italia, ha prodotto l’effetto di legittimare i comportamenti di chi ha avviato le promozioni, producendo danno alle imprese che disciplinatamente hanno atteso la data». «Sarà forse servito al contenimento del contagio questo atteggiamento? – continua Russo – Francamente crediamo proprio di no. Anzi ha sortito l’effetto di creare le file davanti ai soli negozi che hanno anticipato i saldi a danno di chi ha atteso la data della Regione».
C’è chi, come Liliana Langella (Aicast) guarda comunque al lato positivo per i commercianti («L’augurio è che si possa dare una boccata di ossigeno a un comparto in ginocchio») e chi come Vincenzo Perrotta della Federazione del Commercio in Campania (Fdc) chiede ora un «Piano Marshall per la modernizzazione del commercio». «Il balletto sulla data dei saldi – dice Perrotta – ha ormai stancato. Il 90% dei commercianti no food è già in saldo da prima di Natale, l’esito ora dipende dalla zona, se gialla, arancione o bianca. Se togli la mobilità al cittadino gli precludi di girare per negozi».
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mercoledì, 6 Gennaio 2021 - 08:15
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