Recovery Plan: in dirittura d’arrivo il piano da 222 miliardi di euro per la resilienza dell’Italia piegata dal Covid

Giuseppe Conte a Villa Pamphili durante gli Stati generali

Conto alla rovescia per il Recovery Plan: alle 21.30 di stasera (martedì 12 gennaio) il Consiglio dei Ministri si riunirà per dare il via libera al piano di investimenti con fondi dell’Europa che dovrebbe dare una mano all’Italia a ripartire dopo la profonda crisi causata dall’emergenza Covid 19. I fondi ammontano a 222 miliardi di euro: 68,90 miliardi per l’ambiente, 12,62 miliardi per il lavoro, 10,83miliardi  per il sociale, 28,5 i miliardi per istruzione e ricerca, 31,98 miliardi per le infrastruttire, 46,18 miliardi per la digitalizzazione, 19,7 miliardi per la sanità, 4,18 miliardi per interventi speciali per la coesione territoriale. Al momento il piano è solo in bozza, ma dopo le polemiche e i tira e molla delle scorse settimane quello è attuale sembra essere il piano definitivo, accettato dall’intera maggioranza e anche dalla ‘frondista’Italia Viva che sul punto ha minacciato a più riprese la crisi. Crisi che non è superata, tutt’altro. E malumori ‘renziani’ niente affatto sopiti, ma almeno sulla scadenza del Recovery Plan il Governo è in dirittura d’arrivo.

Secondo la tabella di sintesi allegata al piano, quasi 20 miliardi spettano alla sanità. Per la precisione si tratta di 19,72 miliardi: 11,82 miliardi per ‘Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria’ e 7,90 per ‘Assistenza di prossimità e telemedicina’. Il primo capitolo resta quello della rivoluzione verde e transizione ecologica con 68,9 miliardi. 

Le risorse ammontano a 222,9 miliardi, 144,2 per ‘Nuovi progetti’, tenendo conto della programmazione di bilancio per il quinquennio 2021-27 in tutto sono 310 miliardi di euro.     “Gli impatti stimati sulle principali variabili macroeconomiche, da cui si evidenzia in particolare che la crescita del Pil nel 2026, l’anno finale del Piano, risulterebbe più alta di 3 punti percentuali rispetto allo scenario tendenziale di base”.

«Il piano “Generation Eu’ – si legge nella bozza – è una svolta europea. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza richiede una svolta italiana, nella programmazione e nell’attuazione degli investimenti, che segni una discontinuità decisiva per lo sviluppo sostenibile, la digitalizzazione e l’innovazione, la riduzione dei divari e delle diseguaglianze».      Il piano «si articola in 6 Missioni, che a loro volta raggruppano 16 Componenti funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del governo. Le Componenti si articolano in 47 Linee di intervento per progetti omogenei e coerenti».

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martedì, 12 Gennaio 2021 - 09:22
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