Anche i transessuali dell’ippodromo di Agnano erano costretti a versare una ‘tassa’ al clan D’Ausilio. E’ quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Giovanna Cervo del Tribunale di Napoli che ha disposto 15 arresti nell’ambito di un’operazione contro il sodalizio criminale egemone nella zona flegrea. Il core business del clan, emerge, era nelle estorsioni: non solo alle attività economiche della zona ma anche a parcheggiatori abusivi e prostitute, costretti a versare una tangente per poter ‘lavorare’. Per i transessuali dell’ippodromo la tangente era di 65 euro a settimana, versata dalle otto prostitute che vendevano solitamente il loro corpo nei pressi della struttura, costrette a sottostare ai voleri del clan a colpi di minacce e intimidazione.
A svelare uno dei settori di interesse del clan, quello appunto della prostituzione, è un collaboratore di giustizia che spiega agli inquirenti l’improvviso interesse per il clan D’Ausilio per le estorsioni ai trans; un business che l’organizzazione non aveva mai sperimentato, la tangente era stata pagata al ras Alessandro Giannelli fino al suo arresto. Poi subentrano i D’Ausilio che iniziarono a imporre alle prostitute di versare l’obolo. «Mi accordai per una quota settimanale di 70 euro per travestito – racconta il testimone. Soldi che venivano consegnati a lui o ad altri indagati, e in alcuni casi direttamente ad un trans delegato dal clan. La tangente, racconta il pentito, è indicata nelle conversazioni coi trans come ‘fiore per i carcerati’.
«Quando è stato arrestato Felice D’Ausilio – prosegue il racconto – Gaetano Fiorentino (uno degli arrestati ndr) fece una riunione in una casa sua al Villaggio Coppola, convocando tutti i travestiti. Ero presente anche io e il Fiorentino disse loro che il clan aveva bisogno di soldi e pertanto la quota sarebbe passata da 70 a 100 euro settimanali. Poiché io non ero d’accordo, in disparte dissi che avrebbero dovuto continuare a versare solo 70 euro». I soldi dei transessuali servivano al clan, e l’estorsione continuò dal novembre del 2016 fino all’aprile del 2017. Da febbraio in poi, il racket dei trans passò in mano al clan rivale dei Bitonto- Nappi di Cavalleggeri.
mercoledì, 20 Gennaio 2021 - 15:49
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