Giudice ‘bollato’ per una condanna del 2009, scontro tra Anm e Csm. I magistrati: «Riabilitazione per i magistrati»


L’Anm chiede di introdurre la ‘riabilitazione’ anche per i magistrati. La proposta prende spunto dalla delibera del plenum del Csm, poi annullata,  che ha negato al magistrato Gabriella Nuzzi di esercitare il ruolo di affidatario dei giudici appena assunti e tirocinanti per un «pregiudizio disciplinare risalente al lontano 2009». La riabilitazione, ad oggi, non esiste per la categoria dei magistrati: «Fermo il rispetto istituzionale dell’autonomia del Consiglio Superiore della Magistratura e delle libere determinazioni di voto dei singoli consiglieri – si legge nella nota dell’Anm –  è necessario che le decisioni del governo autonomo, specie se destinate ad influire in maniera così profonda sulla professionalità del magistrato, siano sempre ispirate ai principi di coerenza, piena comprensibilità e tutela dell’affidamento». La giunta del sindacato delle toghe ha poi preso atto «con favore» della proposta consiliare di riesaminare la delibera del plenum del Csm.

Gabriella Nuzzi era tra i pm di Salerno protagonisti dello scontro con la Procura di Catanzaro giocato sulle inchieste avocate all’attuale sindaco di Napoli  Luigi De Magistris, in passato sostituto procuratore in Calabria. Per quella vicenda era stata condannata al trasferimento d’ufficio nel 2009 dalla Sezione disciplinare del Csm.

   A dicembre del 2020 proprio per quella condanna, ormai di  oltre 10 anni, fa il plenum l’ha esclusa dai magistrati che si occupano della formazione dei giovani vincitori di concorso che stanno facendo il tirocinio. Un errore, considerato che in passato il Csm invece aveva riconosciuto la idoneità di Nuzzi a svolgere questo compito cui l’assemblea di Palazzo dei marescialli ha posto oggi rimedio, annullando su proposta del togato di Unicost Michele Ciambellini la delibera di dicembre, ritenuta “ingiusta” dalla maggioranza dei consiglieri.

giovedì, 21 Gennaio 2021 - 11:48
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