Sottoposto al fuoco di fila di opposizione, ex alleati di Governo e ‘responsabili’, Bonafede incassa una voce a favore suo e soprattutto della sua più osteggiata riforma. Sono i familiari delle vittime della strage di Viareggio che difendono a spada tratta la nuova legge sulla prescrizione che, dicono, «non va messa in discussione».
«Questa settimana – affermano – ci sarà il voto parlamentare sulla relazione del Guardasigilli», «la sua riforma della prescrizione non va giù a quasi tutte le forze politiche. Noi familiari non staremo zitti: guai a mettere in discussione quella legge, perché nasce dalle nostre battaglie, dal sangue dei nostri cari, dall’ingiustizia che noi abbiamo subito e continuiamo a subire dopo quest’ultima sentenza di Cassazione che ha dichiarato prescritti 32 omicidi».
«Come abbiamo sempre ribadito – scrivono i familiari, riuniti nella onlus ‘Il mondo che vorrei’ -, la nostra battaglia per la prescrizione è una battaglia di giustizia in un Paese civile, e se con la Legge Viareggio 2 (riforma dell’istituto della prescrizione entrata in vigore a gennaio 2020) abbiamo ottenuto un primo successo per questo Paese, è merito anche del lavoro di questi anni. Grazie a questa legge, infatti, una eventuale condanna in primo grado fermerebbe lo scorrere della prescrizione. Ma ecco che, per giochi politici lontani anni luce dalle tragedie di questo Paese, tragedie che, dall’Aquila a Rigopiano, dal Ponte Morandi all’Eternit, hanno portato alla necessità di riformare la prescrizione».
«Se quella riforma dovesse essere messa in discussione in Parlamento – aggiungono -, respingeremo ogni frase di solidarietà che ci è giunta da parte della politica di ogni colore perché la reputeremo falsa, ipocrita e offensiva per noi, i nostri cari e i cittadini che, nonostante tutto, credono ancora nelle istituzioni e nella giustizia». Inoltre «ricordiamo che la stessa giunta e Consiglio regionale della Toscana, dopo la sentenza della Cassazione sulla strage di Viareggio si è formalmente impegnata ad «attivarsi nei confronti del Governo e della Conferenza delle Regioni, al fine di favorire una riflessione sull’eventualità di superare l’istituto della prescrizione per i reati gravi, quali i disastri colposi, come avvenuto a Viareggio; a continuare il lavoro intrapreso in questi anni al fianco delle associazioni e dei familiari delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio, sostenendo le loro azioni volte all’accertamento della verità».
Lo scorso 8 gennaio, la Corte di Cassazione, quarta sezione penale, ha confermato le condanne per omicidio colposo senza che queste possano più produrre effetti, essendo scattata la prescrizione a seguito dell’esclusione dell’aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro.
lunedì, 25 Gennaio 2021 - 19:19
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