L’affaire ‘dati sbagliati’ agita la Lombardia, non solo nei confronti del Governo, accusato di calunniare la Regione a trazione leghista mistificando i fatti (parole del governatore Attilio Fontana) ma anche al suo interno. Ieri proprio sulla vicenda dei dati relativi ai contagi inviati a Roma e che secondo l’Istituto Superiore della Sanità sarebbe stati errati, è scoppiata la bagarre tra maggioranza e opposizione durante il Consiglio regionale. Una situazione da ‘crisi di nervi’ per Fontana, che continua a difendere la linea della sua amministrazione, quella di negare errori e si appella alla sentenza del Tar Lazio che deciderà sul ricorso con cui l’ente ha impugnato il Dpcm e contestato la zona rossa. Zona rossa in cui, bene ricordarlo, la Lombardia è precipitata per una settimana – con danni economici pesanti per l’economia – salvo poi rettificare i dati sballati e rientrare in zona arancione.
Un pasticcio. Una situazione che vede l’Iss ancora fermo nel ribadire le ‘colpe’ della Regione Lombardia che peraltro non avrebbe sbagliato solo quella volta, ma da maggio scorso avrebbe inviato dati errati per ben 54 volte. L’ultima, appunto, lo scorso 7 gennaio, durante la settimana in cui il ‘Cruscotto’, il sistema di monitoraggio gestito dalla società partecipata Aria è andato in tilt mettendo in crisi anche i sindaci, che segnalarono le evidenti discrepanze tra i loro dati e quelli regionali in una missiva firmata da 18 di loro.
A favore dell’Istituto superiore della Sanità c’è il fatto che nessuna Regione da 36 settimane a questa parte, ovvero da quando è stato adottato il sistema di inserimento dei dati, ha mai inviato dati sbagliati. L’algoritmo usato per il calcolo dell’Rt, che usa standard internazionali, è pubblico ed è stato spiegato a tutte le Regioni. Solo la Lombardia lo avrebbe utilizzato male, sbagliando in ben 54 occasioni. A questa pesante contestazione, Fontana ha replicato continuando a sostenere che nessun errore è stato fatto dal suo staff: «Aspettiamo fiduciosi il giudizio del Tar del Lazio per dimostrare che abbiamo ragione noi – è il mantra del governatore leghista – In difficoltà per proprie mancanze l’Istituto Superiore di Sanità continua a spostare il tiro da quello che è il vero tema, ovvero il mal funzionamento dell’algoritmo per il calcolo dell’Rt». Fontana parla di «uscite a orologeria» per «colpire la Lombardia. Non solo dal Governo, ma ora anche da quello che dovrebbe essere un organo terzo come l’Iss».
Ma il caso dei dati sbagliati per Fontana rischia di trasformarsi anche in problema interno. Ieri sei consiglieri sono stati espulsi, due censurati ed è stata interrotta la seduta del Consiglio regionale a più riprese dopo le proteste dell’opposizione. Si doveva discutere proprio della zona rossa ‘errata’, quando la minoranza ha chiesto di rendere pubblici i dati disaggregrati sulla pandemia, è scoppiato il caos tra cartelli, fischietti, urla.
mercoledì, 27 Gennaio 2021 - 09:08
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