A pochi mesi dalla scadenza del contratto, prevista per aprile, scoppia la grana dei navigator. Duemilasettecento, assunti con concorso in tutta Italia, stanno paradossalmente per perdere il lavoro che, come è noto, doveva consistere nell’aiutare a trovare un’occupazione a chi percepisce il reddito di cittadinanza. Un piano mai decollato, a causa prima dei ritardi nella riorganizzazione dei centri per l’impiego, poi della pandemia. Ad oggi, i navigator hanno percepito lo stipendio di fatto senza prestare in pieno servizio. E adesso rischiano il posto. Per questo da oggi parte la mobilitazione in tutta Italia. A Roma da questa mattina c’è un presidio di lavoratori davanti a Montecitorio che protestano contro la possibile cessazione del contratto dal primo maggio 2021. A far montare la protesta, in particolare, il fatto che il mancato rinnova dipenda da carenze di liquidità; liquidità che invece sono state stanziate per prorogare il reddito di cittadinanza.
A Torino, in piazza Castello dinanzi alla prefettura, i navigator protestano dalle 10 nel presidio organizzato da Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e Uiltemp-Uil. In Piemonte sono 176 (90 a Torino). Selezionati quasi due anni fa dall’Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro), dal settembre 2020 questi lavoratori sono coinvolti, a supporto degli operatori dei Centri per l’Impiego, nell’elaborazione del Patto per il Lavoro e nella “mappatura delle opportunità occupazionali”, cioè nella ricerca, attraverso contatti con le aziende, di possibili sbocchi lavorativi.
Presidio organizzato anche a Firenze, Palermo, Catania e a Milano. Nel capoluogo toscano, sotto la sede della Prefettura,i lavoratori chiedono il rinnovo del contratto di 150 navigator toscani. «Non rinnovare i loro contratti – sottolineano in una nota Nidil-Cgil, Felsa-Cisl e Uiltemp della Toscana – determinerebbe un pesante impatto occupazionale, un incomprensibile spreco delle risorse investite e una riduzione dei servizi erogati alla cittadinanza, proprio adesso in un quadro di necessario rafforzamento del sistema di politiche attive del lavoro. Chiediamo che il governo intervenga prorogando i contratti di questi lavoratori e mettendo in atto possibili soluzioni che determinino opportunità di continuità occupazionale».
L’eco della protesta arriva anche in Friuli Venezia Giulia dove i sindacati hanno esposto la problematica all’assessore regionale al lavoro Alessia Rosolen, nel corso di un confronto preliminare su navigator e approfondimento della conferenza Stato-Regioni del 26 Gennaio. «Partiti già in sotto organico rispetto ai 46 previsti, ad oggi operatori e operatrici nei Centri per l’impiego sono circa 26», gestiscono tutto delle pratiche per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza (26.300 nel 2020) e hanno lauree in discipline chiave per operare nel mercato del lavoro«. La Nidil Cgil, in particolare, chiede che «i navigator non vengano dimenticati e le loro professionalità non vadano sprecate».
martedì, 9 Febbraio 2021 - 11:37
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