«Il cognome del padre è un retaggio patriarcale»: l’ordinanza della Corte Costituzionale sana la disparità tra genitori


L’attribuzione del cognome del padre al bambino è «retaggio di una concezione patriarcale della famiglia» e di una « tramontata potestà maritale, non più coerente con i principi dell’ordinamento e con il valore costituzionale dell’uguaglianza tra uomo e donna». E’ quanto si legge nell’ordinanza della Corte Costituzionale, firmata dal relatore Giuliano Amato, con cui la Consulta ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 262 del Codice civile. L’articolo stabilisce come regola l’assegnazione al figlio del solo cognome paterno.  L’ordinanza numero 18 depositata ieri spiega perché la risposta a questo dubbio sia pregiudiziale rispetto a quanto chiedeva il Tribunale di Bolzano.

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Secondo quanto firmato dal vicepresidente Amato, quella regola è fonte di squilibrio e disparità tra i genitori e sacrifica il «diritto all’identità del minore», al quale non viene data la possibilità di essere riconosciuto anche con il cognome della mamma. A suffragio, la Corte riporta proprie pronunce intervenute nel corso degli anni, dal 1970 ad anni più recenti.

venerdì, 12 Febbraio 2021 - 10:51
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