In Campania «treni rock e trasporti lenti»: l’impietosa fotografia dei trasporti pubblici locali scattata da Pendolaria 2020

Circumvesuviana

Treni rock ma trasporto lento: questa la fotografia semi ironica del trasporto pubblico locale in Campania scattata da Pendolaria 2021, il rapporto annuale di Legambiente. In Campania in otto anni si è avuto un crollo del 44% dei pendolari, mentre il 65,9% dei treni hanno oltre 15 anni. A poco serve il restyling dei treni, la maggioranza dei vagoni è ben al di sotto degli standard dell’Ue.

Se in alcune Regioni, spiega Legambiente, il numero degli spostamenti in treno è quasi raddoppiato tra il 2011 e il 2019, la Campania registra a un calo importante: dal 2011 al 2019 si è passati da 467.000 a 261.193, il 44 % in meno, uno dei dati peggiore tra tutte le regioni italiane. In termini pratici sono oltre 205mila i pendolari che hanno abbandonato il trasporto pubblico per i mezzi privati, che significa una stima prudente di oltre 100mila automobili che in otto anni sono ritornate a circolare con più ingorghi e più smog. Per Cumana, Circumflegrea e Circumvesuviana  si è passati da 520 corse giornaliere nel 2010 a 367 corse nel 2016, con un calo dell’offerta di treni del 30%, solo in minima parte recuperato negli ultimi anni.

Sono 352 treni in servizio sulla rete regionale, con una età media dei convogli di 19,9 anni, con il 65,9% dei treni con più di 15 anni di età. In Campania pesa ancora l’anzianità del parco rotabile di Eav  anche se buone notizie arrivano dal finanziamento (tramite fondi BEI) di 68 milioni per l’acquisto di 40 nuovi convogli entro il 2025. A Napoli la linea 1 e la linea 2 di metro vedono ancora frequenze non all’altezza rispetto alla domanda.

Ma qualcosa si muove: dopo i pesanti tagli del passato, continuano gli investimenti per rinnovare il parco rotabile, con 177 milioni di euro destinati a Trenitalia (42,1 milioni) e EAV (circa 135 milioni), arrivando allo 0,84% del bilancio. Inoltre, per la linea 1 della metropolitana di Napoli è prevista da febbraio 2021 la messa in esercizio di 20 nuove vetture all’avanguardia che porteranno, si spera, la frequenza di attesa a 5 minuti, con una capacità di 1200 persone rispetto alle 800 di oggi, di cui 130 sedute.

«La situazione del trasporto pubblico per i pendolari – ha dichiarato Mariateresa Imparato, Presidente regionale Legambiente- continua ad essere drammatica e insostenibile. E i risultati si vedono: anno dopo anno si registra una quota crescente di cittadini pendolari che ritornano all’auto con una preoccupante ricaduta sociale, economica e ambientale. Il Next Generation EU potrebbe rappresentare la svolta per un trasporto su ferro sostenibile, se le risorse europee disponibili fossero accompagnate da una chiara e puntuale visione di obiettivi, riforme e investimenti che da qui al 2030 guardino in primo luogo agli spostamenti nelle aree urbane e alla rete ferroviaria del Sud. Al centro del Recovery Plan, vanno messe scelte di mobilità al 2030 capaci di accelerare la decarbonizzazione e migliorare l’accessibilità. In tal senso, un ruolo di primo piano devono giocare le aree urbane dove avvengono oltre due terzi degli spostamenti delle persone e l’obiettivo deve essere incrementare il numero di viaggi al giorno su treni regionali e metropolitane».

lunedì, 15 Febbraio 2021 - 16:38
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