Il Tar Lazio interviene ‘a gamba tesa’ sulla nomina del procuratore generale di Roma. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso presentato da Marcello Viola, procuratore generale di Firenze, e da Franco Lo Voi, procuratore a Palermo che avevano concorso per la nomina e che hanno impugnato quella di Michele Prestipino. La pronuncia del Tar rischia dunque di riaprire i ‘giochi’ per la scelta del nuovo procuratore capo della Capitale, ed è immaginabile che lo stesso Prestipino presenterà a sua volta un’istanza al Consiglio di Stato: solo nei prossimi mesi si potrà chiarire se la situazione resterà invariata o dovrà essere di nuovo il Csm a decidere per eventuali nuove nomine.
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Si tratta di un caso eccezionale: non era mai accaduto negli ultimi decenni che la nomina a procuratore di Roma, figura di peso anche nella dialettica tra magistratura e politica, fosse impugnata e bocciata dal Tar; impossibile non collegarla anche al caso Palamare che dunque, anche di sponda, continua a riverberare i propri effetti sul Consiglio superiore della magistratura. Una ferita che si riapre per la Procura romana, visto che proprio a causa delle riunioni notturne per decidere la nomina del successore dell’ex procuratore Giuseppe Pignatone, intercettate, il Csm nel maggio del 2019 fu travolto dallo scandalo delle nomine ai vertici degli uffici giudiziari. Allora, a procedura in corso, si assistette al suo azzeramento e alla ripetizione e prevalse Prestipino, reggente in quel periodo della Procura capitolina che superò Lo Voi e Giuseppe Creazzo (il cui ricorso è stato invece respinto ieri dal Tar), mentre Marcello Viola non era in corsa.
mercoledì, 17 Febbraio 2021 - 10:16
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