Gennaro Oliviero, presidente del Consiglio regionale della Campania, esponente del Pd, risulta nell’elenco delle persone indagate nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli Nord sui casi di presunta truffa e corruzione nell’Asl di Caserta. «Apprendo dagli organi di stampa di un’indagine a mio carico – ha commentato sulla sua pagina Facebook lo stesso Oliviero – Ho piena fiducia nella Magistratura e sono a completa disposizione per chiarire al più presto la mia estraneità ai fatti».
In particolare a Oliviero viene contestato il traffico di influenze in relazione ad un solo episodio emerso nel corso dell’inchiesta che ha portato sinora a 12 arresti, e una misura interdittiva. Gli indagati sono 79, tutti funzionari e dipendenti dell’azienda sanitaria. I carabinieri stanno procedendo anche a un sequestro di beni per 1,5 milioni di euro.
Stando alle notizie emerse sinora secondo gli inquirenti nell’ambito dell’Asl i lavori di adeguamento e ristrutturazione di locali aziendali gestiti dal Dipartimento Salute Mentale sarebbero stati affidati a poche ditte ‘amiche’ in cambio di tangennti; inoltre vi sarebbero stati falsi e abusi sulla gestione di degenti con patologie psichiatriche, affidati a strutture esterne convenzionate ma in assenza di valutazioni del piano di riabilitazione da parte dell’Uvi, organo specialistico competente a decidere assoggettando l’onere di degenza, dalla somma di diverse migliaia di euro per ciascun paziente, a carico dell’Asl di Caserta. Gli inquirenti hanno accertato l’affidamento dei servizi di trasporto in emergenza (118) ad un’associazione di volontariato i cui vertici, in cambio, avrebbero corrisposto ad uno dei componenti della commissione aggiudicatrice ed ad altri dipendenti compiacenti dell’Asl, regali e altri vantaggi, come l’assunzione di propri familiari. Sono stati poi riscontrati episodi di corruzione dei gestori delle strutture di riabilitazione convenzionate che, in cambio dell’affidamento diretto dei pazienti e dell’omessa attività di controllo sui piani riabilitativi, corrispondevano periodicamente somme di danaro e altre utilità ai funzionari pubblici che erano preposti alla tutela e corretta attività di recupero dei pazienti psichiatrici. È emerso inoltre la gestione occulta da parte di alcuni funzionari dell’Asl, con intestazione fittizia a persone compiacenti, di strutture private convenzionate presso le quali venivano indirizzati i pazienti, affidati con onere a carico dell’Asl (diaria di circa 88 euro), direttamente dai medesimi funzionari.
lunedì, 22 Febbraio 2021 - 11:41
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