I sindaci di dieci Comuni del Vesuviano (Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Pollena Trocchia, Portici, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, Somma Vesuviana, Torre del Greco e Volla) scrivono al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, al prefetto di Napoli Marco Valentini e al Questore di Napoli Alessandro Giuliano per chiedere un maggior controllo del territorio dopo le scene di assembramento cui si è assistito nei giorni scorsi anche alle pendici del Vesuvio.
«Non possiamo che esprimere ulteriormente il nostro sgomento per le scene a cui abbiamo assistito appena pochi giorni fa – scrivono i primi cittadini – Domenica scorsa, un qualunque giorno festivo, soleggiato, di fine inverno, la maggior parte della popolazione era in strada senza alcuna misura di contenimento anti-Covid: persone assembrate fuori ai bar, nelle piazze, senza mascherina, a distanza ravvicinatissima, che ha abbassato la guardia e che non ha alcun senso di responsabilità, per se stessa e per gli altri».
Nonostante fosse il primo giorno di zona arancione per la Campania, le misure più restrittive come la chiusura di bar e ristoranti non hanno scoraggiato i cittadini che, in barba alle regole anticontagio, si sono riversati in strada. In un territorio densamente popolato (l’area Vesuviana conta 250mila abitanti e una fitta conurbazione), il problema dei controlli è concreto.
«Da soli non ce la facciamo più – scrivono i sindaci – e non reggiamo più le pressioni di chi vorrebbe, a giusta ragione, chiusi gli spazi all’aperto e non le scuole e i ristoranti, dove le indicazioni per il contenimento del contagio sono ampiamente rispettate. I nostri agenti di polizia locale non sono più in grado di effettuare tutti i controlli che andrebbero effettuati e di fronteggiare il totale caos e la spaventosa anarchia che regnano ormai sovrani nelle nostre strade».
«Abbiamo dato fondo a tutte le riserve di lavoro straordinario, abbiamo organizzato turni di servizio massacranti, molti di loro si sono ammalati di Covid-19 mentre operavano a favore della collettività. Ora non ce la fanno più, noi non ce la facciamo più. Le forze dell’ordine presenti sul territorio in ordinario fanno il massimo ma è impossibile contrastare questa situazione con gli uomini ad oggi presenti sui nostri comuni».
Le fasce tricolori chiedono dunque un aumento delle forze dispiegate sui propri territori e «che si riprendano le attività di controllo per il rispetto delle regole decise dallo Stato. Chiediamo altri uomini, altri mezzi, altre risorse economiche per garantire che le norme vengano rispettate e gli abusi sanzionati. Chiediamo un intervento istituzionale risolutivo e che gli Organi dello Stato pianifichino ed effettuino gli interventi di controllo del territorio. Mettiamo, come abbiamo sempre fatto, a disposizione il supporto delle nostre polizie locali per una gestione condivisa e coordinata delle attività sui singoli territori: la campagna vaccinale, che procede ad intermittenza e con modalità ancora poco chiare ai più, è ancora ben lontana dall’essere completata… non è difficile immaginare che a breve, nonostante la varietà di colori che contraddistingue le Regioni d’Italia, avremo una situazione del tutto fuori controllo».
«Ai nostri bambini – conclude la nota – stiamo negando il diritto all’istruzione, all’aggregazione, allo sport, alla crescita individuale e di gruppo; ai nostri anziani stiamo negando la compagnia dei loro familiari, dei loro nipotini, condannando – purtroppo – alcuni di loro a vivere gli ultimi momenti della vita in totale solitudine e abbandono, a troppi stiamo negando il diritto al lavoro, eppure la fine del tunnel appare lontana. Chiediamo a Voi di non rendere vani gli enormi sacrifici che, in questo momento, sono richiesti solo ai concittadini più vulnerabili. I Comuni stanno facendo la propria parte, lo Stato faccia lo Stato».
mercoledì, 24 Febbraio 2021 - 08:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA