Enrico Letta neo segretario Dem: «Serve un nuovo Pd. Ripartire da ius soli e voto ai sedicenni». Salvini: «Parte male»

Enrico Letta

Un leader che dovrà aiutare il Pd a ritrovare una dimensione, oltre che il consenso, e col compito alquanto arduo di gestire l’alleanza con il Movimento Cinque Stelle; non è semplice il ruolo di Enrico Letta, da ieri nuovo segretario dei Dem al posto del dimissionario Nicola Zingaretti. Ha incassato 860 sì e 2 no, mentre 4 componenti dell’assemblea del Nazareno si sono astenuti: in pratica un plebiscito per l’uomo che da sette anni non faceva politica attiva. Sette anni, quelli che separano la giornata della consacrazione di ieri al giorno in cui Matteo Renzi lo spodestò da Palazzo Chigi. Da allora Letta faceva vita da accademico, dividendosi tra Parigi, dove insegna, e Roma. Da ieri, avrà molti più impegni nella Capitale.

«Grazie di cuore a tutti per questa giornata e per la fiducia, lo vivo come un momento di grandissimo onore – ha dichiarato a caldo il nuovo segretario – Questa giornata mi lascia una grandissima voglia di fare, ce la metteremo tutta, io ce la metterò tutta». All’ascesa lampo del pupillo di Beniamino Andreatta ha dato un fondamentale impulso lo stesso Zingaretti, legato da leale amicizia e stima e che lo ha elogiato sui social («Bene Letta. Forza Pd! Ora lealtà e passione per il bene dell’Italia» ha twittato).

Nel discorso che ha preceduto l’elezione a  leader del Pd, Letta si è rivolto «al mezzo milione di italiani che hanno perso il lavoro» durante la pandemia di Coronavirus. «A loro guardiamo in questo momento pensando a migliore soluzioni». Un passaggio del discorso è stato poi dedicato al problema della «rappresentazione femminile» dei Democratici: «Lo stesso modo in cui si è delineata la rappresentanza al governo dimostra che lo abbiamo e il fatto che io sia qui, e non una donna, dimostra che c’è un problema e io mi assumerò fino in fondo la responsabilità di questo e lo metterò al centro della mia azione». Poi, ha sottolineato: «Io oggi mi candido a segretario del Pd ma so che non vi serve un nuovo segretario, ma un nuovo Pd. Noi dobbiamo fare un partito che abbia le porte aperte. Noi non dobbiamo essere quelli che sono la ‘protezione civile’, nel senso di considerare che devono per forza andare al governo perché sennò l’Italia sbanda».

Altrimenti, ha rimarcato, «diventiamo il partito del potere e se diventiamo il partito del potere, noi moriamo. Questo è il passaggio più importante di tutti. Noi dobbiamo avere le nostre idee in testa, andare al governo se si vincono le elezioni ma sapendo che si vincono le elezioni se non si ha paura di andare all’opposizione. Noi non dobbiamo essere il partito del potere. Apertura è il mio motto. Spalanchiamo le porte del partito».

Riguardo gli obiettivi futuri del Pd, Letta ha detto: «Ho vissuto con una nuova generazione, mi hanno insegnato tanto e parafrasando don Mazzolari mi sento di dire che questo non deve essere il partito che parla dei giovani ma che fa parlare i giovani, saranno al centro della mia azione a tutto campo e su tutti i temi». «Io -ha continuato- sarei molto felice se il governo di Mario Draghi, tutti insieme, senza polemiche, fosse quello in cui dar vita alla normativa dello Ius soli che voglio qui rilanciare”. Un’altra battaglia che Letta ha subito rilanciato è quella “per l’abbassamento dell’età di voto, il voto ai 16enni. So che è una battaglia divisiva e complicata ma dobbiamo allargare la fascia di peso dei giovani nella nostra società».

Diverse le reazioni dei politici all’elezione di Enrico Letta. Luigi Di Maio lo ha salutato su twitter: «Buon lavoro al nuovo segretario del Pd Enrico Letta. Superiamo questa fase così dura e guardiamo avanti, al 2050, puntando sulla Transizione Ecologica del Paese. Insieme possiamo raggiungere obiettivi importanti per l’Italia». Carlo Calenda di Azione: «Complimenti Enrico Letta nuovo segretario del Pd. Ottimo dialogare tra socialdemocratici, libdem e popolari. Noi ci siamo. Ma una linea andrà scelta. Confrontarsi con tutti va bene, ma 5S, LeU e Azione non hanno la stessa idea di società. E anche il PD dovrà scegliere la sua»

Congratulazioni al neosegretario del Pd da Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione («Bene le sue parole sull’esigenza di rinnovamento dello Stato per la ricostruzione del Paese. Insieme al lavoro per una Pubblica amministrazione moderna ed efficiente» si legge in una nota dell’esponente di Forza Italia).

Il primo commento critico è quello di Matteo Salvini: «Letta e il Pd vogliono rilanciare lo Ius Soli, la cittadinanza facile per gli immigrati? Eh, buonanotte… Se torna da Parigi e parte così, parte male. Risolviamo i mille problemi che hanno gli italiani e gli stranieri regolari in questo momento, non perdiamo tempo in cavolate», scrive su Twitter il leader della Lega.

lunedì, 15 Marzo 2021 - 08:57
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