Una settimana di fuoco per Napoli e soprattutto la sua periferia est, su cui si allunga l’ombra sanguinaria della camorra che ha colpito in cinque giorni con agguati e intimidazioni. Il bilancio è di un morto e di due feriti nel corso di due distinti raid che sembrano seguire tutti il medesimo copione; l’ultimo risale a ieri pomeriggio quando a Ponticelli, già teatro di una sparatoria pochi giorni fa che ha lasciato un morto e un ferito su un asfalto, un 47enne è stato raggiunto da diversi colpi di pistola rimanendo ferito. Si tratta di Ciro Cotugno che, secondo quanto emerso, sarebbe l’ennesimo bersaglio della lotta tra gruppi criminali che intendono mettere le mani sui traffici illeciti nella periferia est di Napoli. L’uomo è ricoverato in prognosi riservata dopo avere subito un intervento chirurgico. In base alla sua testimonianza, tuttora al vaglio degli inquirenti, sarebbe stato colpito da una pistolettata sparata dopo essersi affacciato al balcone di casa. E sempre il popoloso quartiere è stato scenario di un altro episodio criminoso, stavolta un attentato: un ordigno artigianale nascosto tra i cassonetti della raccolta differenziata e fatto esplodere nei pressi dell’abitazione di un elemento di spicco della criminalità del rione. L’ordigno, fortunatamente, ha causato solo qualche danno alle vetture in sosta e comprensibile spavento tra i residenti svegliati dal boato nel cuore della notte.
Su tutti questi episodi indagano le forze dell’ordine, impegnate a ricostruire eventuali collegamenti tra raid e esplosione e a risalire al bandolo della matassa criminale che sta attanagliando Ponticelli. La camorra, incurante di lockdown, zone rosse e coprifuochi, sta sparando anche in pieno giorno. Un segnale evidente di una faida criminale in corso che sinora ha portato a due ferimenti (con quello di ieri pomeriggio) e ad un assassinio.
I fatti di Ponticelli hanno scatenato le reazioni della politica cittadina, che ha messo per un momento in pausa il dibattito elettorale per concentrare le dichiarazioni su una situazione da allarme rosso per la città. «Siamo molto preoccupati per l’escalation criminale che sta infiammando Napoli- hanno dichiarato in una nota il senatore Sandro Ruotolo, Fabio Giuliani, referente regionale di Libera Campania, lo scrittore Maurizio De Giovanni – A pochi giorni dall’omicidio di un 78enne a Fuorigrotta, quartiere occidentale della città, stanotte l’esplosione di un potente ordigno in via Luigi Crisconio, nel cuore del centro storico di Ponticelli, zona ad Est di Napoli. Una deflagrazione che ha distrutto delle auto in sosta e danneggiato alcuni edifici con tanti residenti impauriti scesi in strada. Proprio in quel quartiere pochi giorni fa in un agguato è stato ucciso un 30enne e ferito un 24enne. Senza dimenticare le gravi fibrillazioni che stanno avvenendo nel quartiere di Miano. ‘Disarmiamo Napoli’ vuol dire innanzitutto porre nell’agenda del governo la questione criminale. Ma la liberazione di Napoli dalla morsa dei clan passa soprattutto per Napoli. Il lavoro è l’antidoto alle mafie. Le mafie non portano sviluppo. Bisogna abbattere i muri che separano centro e periferie, Posillipo e Ponticelli, società civile e Istituzioni. Occorre fare squadra, metterci in rete, riconnettere Napoli nella lotta contro le camorre».
Richiama a un «impegno comune delle istituzioni» Antonio Bassolino, già sindaco e ora in corsa per le prossime Comunali mentre il deputato Cinque Stelle Alessandro Amitrano si rivolge al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: «Chiedo al ministro di intervenire subito per garantire più sicurezza a Napoli, bisogna tutelare i cittadini onesti che chiedono di poter vivere serenamente e non dover vivere ostaggio dei delinquenti».
venerdì, 19 Marzo 2021 - 10:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA