Chiede scusa per avere alzato la voce e avere perso la pazienza contro il personale dell’Ospedale del Mare a Napoli, ma pretende chiarezza su quanto è accaduto al nonno negli ultimi giorni del lungo ricovero che hanno portato a un decesso inaspettato. Giuseppe Mauro, giovane cantante neomelodico, siede accanto all’avvocato Gennaro Demetrio Paipais all’indomani della sfuriata nel nosocomio sito a Ponticelli, sfuriata che ha fatto il giro dei social perché Mauro ha ripreso tutto con il cellulare e ha trasmesso i filmati sulla sua pagina Facebook innescando una girandola impressionante di condivisioni. «Ho fatto il video per fare capire che i malati sono abbandonati», incalza Mauro. E, adesso, sarà la magistratura a fare chiarezza sulla vicenda.
Un passo indietro. Una ventina di giorni fa Luigi Esposito, di 67 anni, accusa un lieve malore e cade. Il giorno seguente, vedendolo in stato confusionale, i parenti chiamano il 118: dalla visita emerge che Luigi ha la pressione molto alta, di qui la decisione di trasferirlo all’Ospedale del Mare. Da questo momento in poi, in base al protocollo Covid, i familiari di Esposito hanno solo la possibilità di mettersi in contatto telefonico con l’ospedale per aggiornarsi delle condizioni di salute del parente, ma è una corsa ad ostacoli: «Su 30 telefonate che facevamo rispondevano solo una volta», sottolinea Mauro. Tant’è, i parenti riescono a sapere che «mio nonno aveva la prostata, si doveva operare ma prima doveva passare l’infezione che aveva».
Comincia così, in base al racconto fornito da Mauro, la terapia contro l’infezione. Dalle notizie che arrivano dall’ospedale sembra che tutto proceda per il meglio. Tanto che i parenti vengono allertati e informati delle imminenti dimissioni del paziente. «Quando siamo andati in ospedale a prenderlo, ci hanno detto che era stato trovato un altro po’ di sangue nella prostata e dunque volevano trattenerlo ancora per un ulteriore controlla – racconta Mauro – E ci hanno dato un nuovo appuntamento per le dimissioni. Quando poi siamo ritornati la volta successiva per portare nonno a casa ci hanno detto che nonno era morto». E’ per questa ragione che Giuseppe Mauro perde le staffe in ospedale, urla contro i medici, volano insulti e si scaglia contro una porta prendendola a calci. «Ero disperato – osserva – Mio nonno stava bene e invece è morto. E poi tutti devono sapere che i malati vengono abbandonati. Mio nonno, quando è morto, aveva lo stesso pigiama di 20 giorni prima: noi gli abbiamo portato un sacco di cambi ma erano in una busta nera della spazzatura. Ecco perché ho fatto il video, ecco perché ho perso la testa». «Ma – ci tiene a precisare – non ho mai aggredito fisicamente alcun medico come invece è stato lasciato intendere anche su una rete nazionale». «Ad ogni modo – ribadisce – chiedo scusa per il mio comportamento, per le parole bruttissime che ho usato».
Sarà adesso la procura della Repubblica di Napoli a riannodare i fili del percorso ospedaliero di Luigi Esposito. La famiglia del 67enne ha sporto denuncia mediante l’avvocato Gennaro Demetrio Paipais, dando il là all’apertura dell’inchiesta, al sequestro della salma e all’autopsia che sarà eseguita nei prossimi giorni. Con l’autopsia sarà possibile stabilire le cause del decesso ed eventuali errori medici. «Voglio sapere cosa è accaduto a mio nonno perché non è ammissibile che il giorno prima ci dicono che sta bene e che sta per essere dimesso e il giorno dopo ci dicono che è morto».
lunedì, 22 Marzo 2021 - 12:11
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