Far rimanere tutte le Regioni in fascia arancione o rossa anche dopo Pasqua, con tutta probabilità fino al 3 maggio, al fine, come ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza, di non «vanificare gli sforzi sinora fatti dai cittadini». E’ questo l’orientamento del Governo e del Comitato tecnico scientifico che, valutando l’andamento della curva epidemiologica stanno approntando in questi giorni il piano strategico anti Covid per la fase successiva al 6 aprile. In quella data, infatti, scade l’ultimo Dpcm, il primo dell’esecutivo Draghi, che contiene le misure attualmente vigenti in Italia per contrastare la pandemia.
La situazione
Il consuetobollettino che rende nota la situazione epidemiologica nel Paese ieri ha fatto registrare un aumento dei nuovi positivi e un lieve aumento dell’indice di positività. I nuovi casi sono 21267, 460 i decessi, 363.767 i tamponi molecolari e antigenici effettuati nelle ultime 24 ore. Il tasso di positività è del 5,8% (ieri era al 5,6%), in aumento dello 0,2%. I casi totali da inizio epidemia sono 3.440.862, i morti salgono invece a 106.339. Ci sono 561.308 attualmente positivi, in aumento di 654 rispetto a ieri. Dall’inizio della pandemia sono invece 2.773.215 i guariti e i dimessi, con un incremento nelle ultime 24 ore di 20.132.
Le decisioni del Governo
Partendo da questi dati, valutando la crescita della curva epidemiologica e la situazione per ospedali e terapie intensive, l’esecutivo Draghi deve stabilire come procedere nell’imposizione di nuove misure. L’orientamento prevalente, dettato dalla politica di prudenza, è che anche dopo Pasqua si tenga l’Italia ‘chiusa’ con Regioni in rosso e arancione. Unica eccezione, chiesta a gran voce dallo stesso premier, è la riapertura delle scuole. Tutte in zona gialla e arancione, materne e primarie anche in zona rossa. L’ipotesi in campo è dunque di chiedere altri sacrifici ai cittadini, ma soprattutto alle attività economiche, anche in quelle Regioni dove la curva al momento è discendente. In prospettiva, soprattutto per quanto riguarda bar e ristoranti, c’è la possibilità che le chiusure continuino sino a giugno. Un vero e proprio lockdown, una stretta decisiva dunque al fine, si immagina, di poter far respirare il Paese in estate e di osservare con maggiore efficacia l’impatto della campagna vaccinale in corso sulla popolazione.
Le chiusure
Bar, ristoranti, cinema e teatri quindi dovrebbero scontare ancora per diverso tempo gli effetti della terza ondata. Si valuta invece di consentire, come avveniva prima dell’ultimo Dpcm, la riapertura di parrucchieri e barbieri anche in zona rossa, in primis per evitare il dilagare dell’abusivismo.
giovedì, 25 Marzo 2021 - 09:57
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