Alla fine l’Associazione Nazionale Magistrati ha dovuto fare un passo indietro, travolta da polemiche e livori. La nota con cui sembrava voler minacciare il Governo di uno stop alle attività giudiziarie dopo il blocco delle vaccinazioni per i lavoratori della Giustizia, ha raccolto più critiche che consensi. A ventiquattro ora dalla diramazione del comunicato, è arrivata quindi la correzione: «Non abbiamo mai minacciato la sospensione – dichiara il presidente del sindacato dei togati Giuseppe Santalucia – l’Anm non ne ha il potere». Con la nota ‘incriminata’, ha chiarito Santalucia, si voleva solo rappresentare a chi gestisce la campagna vaccinale di valutare se le «udienze affollate» possano essere un problema.
L’errata corrige è arrivata però quando ormai, almeno mediaticamente, la frittata era già fatta. Poche le voci solidali con Anm, tra queste quella ‘di peso’ del sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto di Forza Italia (nella vita avvocato penalista): «La preoccupazione espressa da magistrati, avvocati e personale rispetto ai rischi di contagio negli uffici giudiziari è comprensibile e legittima- ha dichiarato – In questa scia, non posso che assicurare e confermare che il servizio giustizia certamente non è da meno rispetto ad altri servizi essenziali. La situazione di chi lavora nel settore giudiziario merita un urgente e utile approfondimento, che mi impegno a sollecitare, affinché l’emergenza pandemica che già si è trasformata in emergenza economica, non diventi anche una catastrofe per l’amministrazione della giustizia».
Una voce fuori dal coro delle critiche. Schierato in prima linea, pronto a sparare sui magistrati, il leader della Lega Matteo Salvini parla direttamente di «vergogna». « Modello Palamara anche per farsi vaccinare prima? Una vergogna» dice l’ex ministro dell’Interno, cui fa eco Maurizio Gasparri che, smentendo il collega di partito Sisto, parla di «assurda pretesa di corsia preferenziale». «Prima di loro – dice Gasparri – avrebbero diritto di essere vaccinate ad esempio le cassiere dei supermercati che da mesi lavorano senza interruzione a contatto con il pubblico. Questa pretesa dei magistrati non deve essere assecondata. Se il governo cedesse sarebbe un’autentica vergogna e passeremmo a forme di contestazione di questa casta della magistratura che chiede privilegi per sé stessa. Anzi, vogliamo sapere chi ha fruito di corsie preferenziali».
«Stiamo mettendo in sicurezza il Paese e abbiamo dunque il dovere di dare l’esempio, rispettando le regole e imbarcando nelle prime scialuppe chi è più anziano e più fragile. In questo senso appare semplicemente incredibile lo stop annunciato dai magistrati che rifiutano di lavorare senza immunità : basterebbe guardare fuori da ciascuna categoria per capire che siamo tutti nello stesso destino e che una gara a chi arriva primo è dannosa, oltre che lesiva della dignità di ciascuno». Lo scrive in un post su Facebook Davide Faraone, capogruppo di Italia viva al Senato.
Aspro anche il commento degli avvocati dell’Organismo Congressuale Forense, rappresentanza politica dell’Avvocatura Italiana, attraverso le parole del coordinatore Giovanni Malinconico: «Il tema della vaccinazione degli operatori della Giustizia è un tema che ci unisce, tanto che ci ha portato in passato come Ocf a sposare alcune delle posizioni dell’Anm – spiega – ma un conto è porre il tema, un altro è proporsi in termini così perentori e minacciare di rallentare le udienze, aggiungendo ulteriori ritardi a una Giustizia che invece avrebbe bisogno non di correre ma di volare, per recuperare tutto il tempo perso, tanto più in un momento così drammatico in cui occorre sostenere la ripresa del Paese».
Dal canto suo il Governo, che sul punto delle categorie a rischio si è già espresso garantendo che la vaccinazione proseguirà solo ed esclusivamente per fasce di età e fragilità, non sembra voler dare ascolto alla protesta dei togati di Anm. Fonti di via Arenula riportate dalle agenzie di stampa hanno rispedito al mittente le rivendicazioni dei magistrati che, si dice, sapevano già «che sarebbe stato prorogato lo stato di emergenza per l’attività giudiziaria (per decreto il termine sarà portato al 31 luglio), così come conoscevano anche la scelta del governo di procedere alle vaccinazioni per classi di età».
Temi, sottolineano le fonti, che erano stati al centro del colloquio con il ministro Marta Cartabia del 18 marzo. In quell’occasione l’Anm aveva chiesto l’inserimento dei magistrati tra i soggetti da vaccinare con priorità, ma la Cartabia aveva ribadito la linea del governo, in nome del principio di uguaglianza e per evitare la competizione tra le categorie. In quell’occasione, il ministro aveva poi citato, tra le categorie più a rischio, i cassieri dei supermercati. Insomma, la posizione del governo era nota ai magistrati, che sembravano averla compresa.
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lunedì, 29 Marzo 2021 - 15:15
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