Ventuno persone iscritte nel registro degli indagat per crollo colposo per la voragine creatasi nel parcheggio dell’Ospedale del Mare di Napoli. La Procura della città partenopea indaga tecnici e imprenditori per il collasso di una parte dell’area del parcheggio del nosocomio avvenuto lo scorso 8 gennaio e che solo per un destino benevolo ha risparmiato persone, inghiottendo invece alcune auto in sosta e causando per diversi giorni disagi agli utenti e al personale dell’ospedale che si trova nel quartiere Ponticelli. Subito dopo il crollo, si formularono prime ipotesi sulle cause della implosione: maggiore ‘indiziato’ fu un problema idrogeologico risalente ai lavori di costruzione della struttura, progettata venti anni fa.
Erano le 6,30 di un venerdì quando un violentissimo boato svegliò gli abitanti della zona. Il primo pensiero andò ad una esplosione, tale fu il fragore avvertito anche a distanza; sul posto vigili del fuoco e tecnici chiarirono poi che si era trattato di una voragine, apertasi probabilmente dopo le piogge del periodo, larga 50 metri per cinquanta, profonda 12 metri, che aveva risucchiato almeno una dozzina di automobili. Il fatto che il crollo fosse avvenuto di mattina presto, probabilmente risparmiò vittime tra i tanti che ogni giorni raggiungono l’ospedale del Mare anche in tempi di Covid.
L’iscrizione nel registro degli indagati, tra i quali, riporta Ansa, figura anche il collaudatore e chiunque abbia avuto un ruolo nella realizzazione del parcheggio, viene definito dagli inquirenti un atto dovuto finalizzato a consentire lo sgombero delle macerie. Il prossimo 31 marzo, infatti, verrà conferito l’incarico ai consulenti della Procura a cui è stato affidato il compito di fare luce sull’accaduto. Tra le persone che vennero ascoltate dalla Procura, qualche giorno dopo il crollo, alla presenza dei rispettivi avvocati, c’era Ciro Verdoliva, il direttore generale dell’Asl Napoli 1, che è stato commissario ad acta durante l’esecuzione dei lavori ed Edoardo Cosenza, docente ad Ingegneria, ex assessore regionale e uno dei collaudatori dell’Ospedale del Mare.
Il crollo comportò disagi per diversi giorni. A una settimana dal crollo, e nonostante la messa in sicurezza dell’area, i sindacati denunciarono conseguenze sulla qualità delle prestazioni erogate ai pazienti del nosocomio per lo stop temporaneo dei servizi idraulici e di climatizzazione che ha avuto ripercussioni sulle attività dei laboratori ma anche, vista l’assenza di acqua calda per alcuni giorni, disservizi sulla quotidianità di degenti e personale.
martedì, 30 Marzo 2021 - 08:17
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