Presunzione di innocenza, vincono i garantisti: dopo 5 anni l’Italia recepisce la direttiva europea: «Stop processi in tv»

Enrico Costa
Il deputato di Azione Enrico Costa

La vittoria dei garantisti, la sconfitta dei processi in tv e dei giustizialisti. Così è stato commentato, da chi ha vinto la ‘battaglia’ sulla presunzione di innocenza, il via libera a larghissima maggioranza con cui la Camera dei Deputati ha approvato l’emendamento alla legge europea sul recepimento nell’ordinamento italiano alla direttiva del 2016 sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo penale. Un voto che ha sfiorato l’unanimità: 427 favorevoli, uno contrario e 11 astenuti. Gli emendamenti erano stati presentati da Azione-Più Europa, Forza Italia, Italia viva, Pd, Lega, M5S, Leu e minoranze linguistiche e sottoscritti anche da deputati di Fratelli d’Italia, per recepire nell’ordinamento italiano la direttiva europea 343 del 2016 «sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali». Respinto invece, con voto a scrutinio segreto, l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia che accompagnava il recepimento della direttiva con la regolamentazione e la sanzione della fuga di notizie relative ad indagini giudiziarie. La legge di delegazione europea, così modificata, dovrà tornare al senato dove potrebbe essere licenziata già la prossima settimana.

Soddisfazione è stata espressa da Enrico Costa, ex Forza Italia passato ad Azione: «L’approvazione unanime (1 solo voto contrario) dell’emendamento di Azione e +Europa sulla presunzione d’innocenza – afferma –  è un grande risultato: uno stop forte e chiaro al processo mediatico, alle conferenze stampa dei Pm, ai video degli atti di indagine, ai nomi con cui si battezzano le inchieste, alle intercettazioni spiattellate sui giornali. Abbiamo resistito quando ci chiedevano di ritirare la nostra proposta, o quando ci dicevano che non sarebbe mai stata approvata. Ora tutti applaudono e sottoscrivono. Anche coloro che inizialmente si sono messi per traverso»

«Dopo mesi di battaglia parlamentare di Azione e del nostro responsabile Giustizia, Enrico Costa – gli ha fatto eco Carlo Calenda –   a Montecitorio è stato approvato all’unanimità il nostro emendamento per recepire la direttiva europea del 2016 sulla presunzione d’innocenza. È un grande vittoria per Azione e tutti i garantisti e liberali d’Italia. Ricordo che non stiamo parlando di un principio eversivo visto che è l’articolo 27 della Costituzione a sancire che ‘l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva’. Principio puntualmente disatteso oggi».

All’approvazione quasi unanime di ieri si è giunti dopo mesi di dibattito interno alla maggioranza. L’esame del testo, previsto per la scorsa settimana, era per questo slittato per decisione del relatore Piero De Luca del Pd, a causa in primis delle resistenze dei Cinque Stelle.

«Il recepimento della direttiva del 2016 sulla presunzione di innocenza, grazie all’emendamento a firma del collega Enrico Costa, che ringrazio per la perseveranza, e mia, votato oggi quasi all’unanimità dalla Camera è un segnale importante in una fase in cui il giustizialismo e il processo mediatico sembrano avere la meglio – dichiara  Riccardo Magi, deputato di Più Europa-Radicali – Auspichiamo che il governo sappia cogliere questa occasione per rafforzare le norme a garanzia della presunzione di innocenza, che a parole viene riconosciuta e enunciata da tutti ma nei fatti viene spesso travolta e con essa la vita e la dignità di troppi cittadini».

«Quella che stiamo scrivendo oggi è una bella pagina – ha detto in aula il deputato e capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia Pierantonio Zanettin –  Forza Italia per prima ha sollevato il problema del recepimento della direttiva europea sulla presunzione d’innocenza di chi è imputato in procedimenti penali presentando un emendamento. C’è stata una battaglia a tratti anche aspra in commissione Giustizia, ma oggi il parere di governo e relatore sul nostro emendamento è favorevole».

Fondamentale, per la svolta concretizzatasi alla Camera, la mediazione del nuovo ministro della Giustizia Marta Cartabia: «Abbiamo davvero apprezzato il suo stile – dice Zanattin – ma anche le sue parole che si traducono in questo piccolo primo passo rispetto ai tanti problemi del settore della giustizia di cui stiamo dibattendo. Di certo siamo dinanzi a una svolta, a qual famoso punto di discontinuità rispetto a quel giustizialismo manettaro che noi abbiamo contrastato in questi primi tre anni di legislatura».

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mercoledì, 31 Marzo 2021 - 11:16
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