L’attenzione del Governo e del Viminale è alta dopo quanto avvenuto ieri in piazza Montecitorio a Roma, dinanzi alla sede del Parlamento, dove manifestanti giunti da tutta Italia per protestare contro le chiusure per l’emergenza Coronavirus hanno dato vita anche a tafferugli in seguito ai quali due poliziotti sono rimasti feriti. Tra loro, gli aderenti al corteo dei mercatali partiti da tutta Italia e i rappresentanti della sigla Io apro, composta da ristoratori e titolari di bar. Ma anche gruppi di estremisti infiltrati, qualche personaggio sui genereis (uno era vestito da Jack Angeli, il ‘golpista’ con le corna degli scontri di Capitol Hill di gennaio).
Sette le persone fermate invece per disordini, per altre ci saranno provvedimenti dopo che la polizia avrà esaminato i numerosi filmati su quanto avvenuto ieri nella Capitale. Nulla di paragonabile agli scontri della seconda fase, lo scorso autunno, ma comunque una situazione che deve essere monitorata con attenzione dalle istituzioni romane, visto il palpabile palese malcontento serpeggiante nel Paese.
Tra i manifestanti che hanno dato vita al sit in davanti alla Camera, inoltre, si sarebbero infiltrati diversi gruppi di estremisti con l’obiettivo di strumentalizzare il disagio sociale e far salire la tensione. E’ la lettura che arriva da fonti investigative riportata da Ansa che in queste ore stanno ricostruendo quanto avvenuto in piazza Montecitorio. La situazione, viene fatto notare, non è cambiata da qualche mese fa quando l’allora capo della Polizia Franco Gabrielli, in una circolare inviata a prefetti e questori, segnalava il rischio che gruppi di facinorosi approfittassero del malumore dei settori più colpiti dalle chiusure, per far salire la tensione.
«Esprimo la mia solidarietà e vicinanza al funzionario della Polizia di Stato rimasto ferito durante la manifestazione in Piazza Montecitorio – ha dichiarato il ministro dell’Intern, Luciana Lamorgese sottolineando che «in questo momento le proteste sono alimentate dalla situazione estremamente delicata per il Paese ma che è inammissibile qualsiasi comportamento violento nei confronti di chi è impegnato a difendere la legalità e la sicurezza».
E scoppia la protesta, stavolta pacifica, anche a Napoli, dove i commercianti proseguono con la loro campagna mediatica per attirare l’attenzione sui settori merceologici più danneggiati dal lockdown. Pagine di giornali acquistate per spiegare le proprie ragioni ai consumatori e slip esposti in bella vista nelle vetrine dei loro negozi per segnalare il paradosso attuale: in base alla chiusura per codice Ateco, un negozio di abbigliamento deve restare chiuso e un negozio di intimo può restare aperto.
È stata ribattezzata invece ‘A cena con il Governo’ la protesta andata in scena ieri sera a Salerno e organizzata dall’Associazione Imprese Salerno e Provincia. Intorno alle 20.30 un gruppo di circa 50 persone si è ritrovato in un ristorante di Corso Giuseppe Garibaldi per contestare le misure restrittive messe in campo da Governo e Regione. I partecipanti hanno indossato maschere di cartone raffiguranti i volti del premier Mario Draghi, del ministro Roberto Speranza e del governatore Vincenzo De Luca. Diversi titolari di attività, infatti, hanno annunciato da giorni la volontà di aprire le proprie attività a partire da domani, 7 aprile.
I manifestanti hanno inscenato una vera e propria cena, sedendosi ai tavoli del ristorante, mangiando una pizza e bevendo una bibita. Il tutto è stato trasmesso attraverso i social. Quando Digos e Polizia di Stato hanno raggiunto il locale, i presenti hanno urlato in coro “libertà, libertà”. “Non ho nemmeno più i soldi per mangiare una pizza, non ce la faccio più”, ha affermato in lacrime una donna presente nel ristorante, all’esterno del quale è stato esposto anche uno striscione: “Tranquilli questo locale è immune dal Covid 19. convenzionato con Autogrill”. Le forze dell’ordine hanno provveduto a identificare i manifestanti che, intorno alle 22, hanno abbandonato il locale.
mercoledì, 7 Aprile 2021 - 08:53
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