Un furto di stupefacenti pagato con la vita. Questo il movente dell’ omicidio di un nigeriano consumato nel settembre del 2010 a Castelvolturno. Per quel delitto, e per altri reati, sono finite in carcere cinque persone, arrestate questa mattina dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli e del Reparto territoriale di Mondragone in esecuzione di un’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale partenopeo. Le indagini, coordinate dalla Dda di Napoli, hanno condotto all’individuazione dei cinque arrestati, accusati a vario titolo di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi, nonché detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, reati aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di avvantaggiare, consolidandone il prestigio ed il predominio sul territorio napoletano, il gruppo camorristico Sorianiello.
In particolare, i carabinieri hanno ricostruito dinamica, movente e presunti responsabili dell’omicidio di Desmond Oviamwonyi e del ferimento di Morris Joe Iadhosa, avvenuto il 10 settembre dello scorso anno. Secondo quanto emerso, l’agguato omicida sarebbe maturato nel gruppo criminale “della 99”, articolazione del clan Sorianiello, a seguito della sottrazione da parte di Oviamwonyi e di un altro cittadino nigeriano, Leo Uwadiae, di una busta contenente sostanza stupefacente, marijuana e cocaina, per un valore sul mercato di circa 40.000 euro, destinata a rifornire la piazza di spaccio “della 99”, così chiamata perché nell’omonimo complesso abitativo del Rione Traiano. Il delitto fu pianificato sia per punire i due presunti autori, sia per esibire la propria forza sul territorio, la propria supremazia, dando una ‘lezione’ ai presunti ladri e una dimostrazione di forza che valeva come intimidazione per chi intendesse mettere in atto episodi analoghi ai danni del gruppo criminale.
Tre, secondo la ricostruzione degli inquirenti, i ‘viaggi’ fatti dal commando per eseguire il delitto. Il primo dal Rione Traiano a Castel Volturno per perlustrare il territorio. Trasferta fallimentare perché i due nigeriani non furono trovati. Il secondo viaggio, che invece consentì al commando di identificare le vittime, si concluse con l’apparente accordo tra indagati e vittime per la riparazione del danno. I nigeriani, secondo l’intesa, avrebbero dovuto ricevere 2mila euro in cambio del maltolto. L’ultimo viaggio si è poi concluso con l’omicidio di Oviamwonyi e il ferimento di Iadhosa, presente nel cortile al momento dell’agguato ma estraneo ai fatti. Uwadiae, altro obiettivo del piano, è rimasto illeso. Quest’ultimo e la vittima si erano rifiutati di consegnare la droga prima dello scambio col denaro.
I nomi delle persone raggiunte ordinanza di misura cautelare
1. CAPRIO RAFFAELE, NATO A NAPOLI IL 8 AGOSTO 1982
2. CIMARELLI SIMONE, NATO A NAPOLI IL 9 SETTEMBRE 1996
3. DE PASQUALE FRANCESCO, NATO A NAPOLI IL 15 FEBBRAIO 2000
4. FENDERICO CARMINE, NATO A NAPOLI IL 7 APRILE 1990
5. MARRA ANTONIO, NATO A NAPOLI IL 18 APRILE 1990
lunedì, 26 Aprile 2021 - 08:29
© RIPRODUZIONE RISERVATA