Comunali 2021, l’alleanza Pd-M5s nasce a Posillipo. Napoli grande laboratorio politico, ma manca ancora il sì di Manfredi

Il rettore Gaetano Manfredi

Il dado è tratto. Ieri Partito democratico e Movimento Cinque Stelle hanno siglato l’alleanza elettorale per le elezioni amministrative di Napoli, previste per l’ottobre del 2021 dopo lo spostamento della data (inizialmente fissata per giugno) dovuta all’emergenza sanitaria in corso. Il patto è stato sottoscritto in un bar di Posillipo, dove è arrivata l’agognata chiusura dell’accordo per le Comunali che vedranno i due partiti alleati di Governo insieme anche per dare un sindaco alla città.

Per il M5S cerano presenti i parlamentari Alessandro Amitrano, Luigi Iovino, Gilda Sportiello, e i consiglieri di Municipalità Lorenzo Iorio e Fabio Greco, mentre per i Dem c’era il segretario di Napoli Marco Sarracino, il presidente metropolitano Paolo Mancuso e la segretaria dei Gd (Giovani democratici) Ilaria Esposito. 

Sull’alleanza ha messo il sigillo con una nota il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: «Dopo mesi di incontri sul territorio – ha detto – dopo aver ascoltato il mondo delle imprese e la società civile, a Napoli abbiamo suggellato un ambizioso patto per le prossime amministrative. Il Movimento e il Pd correranno insieme, partendo dai temi e dall’ascolto dei cittadini. Adesso avanti, scegliamo un nome valido per la città di Napoli».

«Un altro passo in avanti verso la stabilizzazione del progetto politico che si sta creando per Napoli tra le forze politiche che sostenevano il Conte 2 – ha dichiarato il deputato pentastellato Luigi Iovino, deputato pentastellato – Il progetto va avanti e sicuramente il lavoro da fare sarà tanto. Stiamo lavorando per avere il profili più alto possibile per governare Napoli, città che ha bisogno di una persona e di una squadra all’altezza di questo compito».

La persona in grado di prendere le redini della città, nonostante i gravissimi problemi finanziari dell’ente e la spada di damocle della norma nazionale per il dissesto sui Comuni, sarebbe l’ex ministro e rettore della Federico II Gaetano Manfredi del Pd. Un nome che sembra mettere d’accordo tutti, anche i grillini, che dunque sacrificherebbero la candidatura del presidente della Camera Roberto Fico.

Tutto però dipende dallo stesso Manfredi che si era dato 48 ore per sciogliere la riserva ma, a 72 ore dall’annuncio, non ha ancora dato la conferma o meno della sua candidatura a sindaco di Napoli. Un silenzio che getta un’ombra sulla buona riuscita del lavoro per l’alleanza, che trasforma Napoli nel primo vero laboratorio locale dell’alleanza giallorossa, visto il fallimento dello stesso tentativo a Roma, Milano, Torino, Bologna, altre città che il prossimo autunno andranno alle urne. Il tempo scorre e bisogna chiudere, dunque secondo i rumors l’alleanza Pd-Cinque Stelle avrebbe un’altra carta nel mazzo da giocare in caso di malaugurato forfait di Manfredi, quella del sottosegretario Enzo Amendola. Il nome arriverà a breve, per ora c’è il patto.

«Abbiamo discusso – dice il segretario dem Marco Sarracino – delle priorità di cui in questo momento ha urgente bisogno la città: dalla lotta alle diseguaglianze a politiche di sviluppo in chiave ecosostenibile, dal miglioramento dei servizi minimi essenziali alla mobilitazione contro la criminalità organizzata. Vogliamo scrivere una nuova storia per Napoli». L’alleanza c’è e c’è anche un manifesto a cui chi vorrà del centrosinistra potrà aderire, ma la base, come spiega Amitrano è «l’alleanza del governo Conte II».

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martedì, 18 Maggio 2021 - 11:27
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