Camorra e politica, commissione d’accesso a Castellammare di Stabia

Il Comune di Castellammare di Stabia

Arriva la commissione di accesso a Castellammare di Stabia. Il prefetto di Napoli Marco Valentino ne ha disposto l’insediamento, la commissione avrà il compito di verificare la sussistenza di tentativi di infiltrazione ed eventuali collegamenti della criminalità organizzata nel contesto dell’amministrazione stabiese. Attualmente il Comune di Castellammare è guidata da una giunta di centrodestra retta dal sindaco Gaetano Cimmino.

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Diversi gli appelli e le interrogazioni parlamentari presentate nel corso delle scorse settimane per ottenere l’insediamento della commissione, in primis quelli del senatore del Gruppo Misto Sandro Ruotolo; l’ultima iniziativa è stata invece quella del Partito democratico cittadino che aveva scritto al prefetto di Napoli.

«La decisione adottata dal comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica – commenta Ruotolo – va nella direzione giusta e da noi auspicata e sollecitata. È un primo passo per accertare e capire se il sistema di potere della camorra abbia in qualche modo condizionato e inquinato l’attività amministrativa
dell’importante Comune del napoletano».

«Con la nomina della commissione d’accesso – continua –  si accende un faro sul rapporto tra clan, politica e affari. Se la camorra, in alcuni territori, è così radicata è perché, evidentemente, si relaziona con il potere politico, con la cosiddetta zona grigia dei colletti bianchi, con le imprese. Occorre spezzare questi meccanismi e troncare i rapporti di collusione e convivenza. È l’unica garanzia per avviare
una ‘primavera di rinnovamento’ e rigenerazione della politica e dell’amministrazione pubblica».

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«L’insediamento di una commissione d’accesso consentirà, finalmente, di inaugurare un percorso di trasparenza a tutela e a garanzia dei diritti dei cittadini stabiesi – afferma Luigi Cirillo, consigliere regionale dei Cinque Stelle –  Gli accertamenti consentiranno di accertare, una volta per tutte, se ci sono ingerenze della malavita locale sul funzionamento e gli atti della macchina comunale. Dobbiamo sgomberare ogni inquietante ombra su un’amministrazione di una realtà così delicata e importante come la città di Castellammare. Non possiamo consentire che i cittadini vivano nel dubbio che organizzazioni criminali locali siano in grado di controllare la sanità del territorio, a scapito del diritto alla salute di tutti. Così come è necessario far luce, una volta per tutte, sui presunti condizionamenti che la malavita potrebbe aver avuto in occasione delle ultime elezioni amministrative. Auspico che il lavoro dei commissari, oltre alle indagini della magistratura in relazione a una recente inchiesta dell’Antimafia, possano condurre al più presto a una operazione verità per il bene e nell’interesse dei cittadini di Castellammare».

L’ultima operazione in ordine di tempo che ha investito il tessuto sociale e non solo di Castellammare risale allo scorso marzo, con 16 arresti epilogo di un’inchiesta del 2018.

mercoledì, 26 Maggio 2021 - 16:30
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