Andare a tutta velocità. Catello Maresca incassa il via libera del Csm (all’unanimità) sulla richiesta di aspettativa per fini elettorali presentata pochi giorni fa e, senza attendere una conferenza stampa ad hoc, annuncia la sua candidatura a sindaco di Napoli. Accade nel pomeriggio di oggi durante un incontro con i rappresentanti del Partito liberale europeo di Napoli, alla presenza dell’avvocato Concetta Saetta, che sarà capolista per il Ple alle prossime amministrative. Si dice «strafelice» Matteo Salvini, che secondo indiscrezioni sarebbe anche disposto a ritirare il simbolo della Lega pur di salire sul carro di Maresca, dato come favorito in questa nuova competizione elettorale che, ancora una volta, vede un magistrato in campo. Anche Forza Italia non avrebbe problemi a rinunciare al simbolo. Del resto sia il Carroccio che gli azzurri devono fare i conti con un personale pacchetto di voti assai risicato: il primo non riesce ad attecchire in città, mentre i secondi sono colpiti da una inarrestabile emorragia di consensi nonché da un non facile riassestamento interno.
Nulla di deciso, invece, per Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni non vuole rinunciare alla propria bandiera e attende solo che Maresca decida in che modo avvalersi del sostegno del centrodestra. Ma, c’è da scommetterci, ogni decisione sarà presa a stretto giro. Maresca, 49 anni appena compiuti, non vuole perdere tempo: «Napoli chiede aiuto ed io intendo impegnarmi, forte anche della spinta di associazioni, uomini e donne che hanno uguale passione e amore per la nostra città – ha detto commentando la decisione del Csm – La deliberazione dei componenti del Csm, che ringrazio per la serenità di giudizio, mi consente di continuare la campagna di ascolto di una città sofferente che chiede a tutti noi impegno, un grande autentico e profondo impegno civico, per risolvere problemi antichi e nuove emergenze». E proprio dal mondo del civismo arriverà la spinta più forte alla corsa di Maresca.
La candidatura ufficiale di Maresca mette ora in crisi il Partito democratico, che non riesce ad uscire dallo stallo del candidato. L’ex rettore della Federico II ed ex ministro Gaetano Manfredi ha rifiutato l’investitura ma i ‘dem’ sperano di convincerlo a ripensarci, anche perché il suo nome piace pure ai grillini che hanno accantonato il ‘sogno’ Roberto Fico (il presidente della Camera ha fatto un passo indietro). Il Pd è così il solo partito a non avere le idee chiare sul futuro candidato, mentre i rivali sono già in moto. Antonio Bassolino, che correrà da indipendente dopo avere tentato invano di ottenere l’appoggio dei dem, è a lavoro da settimane, mentre sulla carta la continuità con Luigi de Magistris è rappresentata dall’assessore uscente Alessandra Clemente.
mercoledì, 26 Maggio 2021 - 20:13
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