Tre uomini presunti affiliati al clan Terracciano sono stati arrestati questa mattina dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli su richiesta della Dda; l’ordinanza del gip partenopeo riguarda la pianificazione e il tentativo di omicidio di Umberto Piscopo, allora boss del clan Piscopo-Ponticelli, attivo tra Massa di Somma e San Sebastiano al Vesuvio. Le accuse nei confronti degli arrestati sono, a vario titolo, tentato omicidio in concorso e porto in luogo pubblico di armi, tutti aggravati dalle finalità mafiose.
I fatti
Era il tre maggio del 2018 quando nei pressi del portone della sua abitazione a Massa di Somma Piscopo fu raggiunto da un commando armato che esplose colpi di pistola calibro 7.65 nei suoi confronti. L’intenzione era quella di uccidere l’allora capoclan. Con le indagini dei carabinieri, supportate da intercettazioni e da dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, si è risalito ai presunti autori del raid arrestati oggi: Antonio Terracciano, 32 anni, ritenuto mandante del raid ed esecutore perché vi prese parte; Umberto Scognamiglio, 50 ann,, che avrebbe pianificato il delitto ed esploso i colpi di pistola che ferirono Piscopo; Antonio Borrelli, 40 anni, che guidava l’auto su cui viaggiò il commando.
Secondo gli inquirenti, il movente dell’attentato fu il tentativo da parte dei Terracciano di ottenere il controllo del territorio eliminando il capo del clan rivale.
mercoledì, 26 Maggio 2021 - 10:21
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