Presunte tangenti per appalti al Comune di Molfetta, scatta il blitz della Guardia di Finanza. Sedici le misure cautelari (10 in carcere e 6 agli arresti domiciliari) in corso di esecuzione in queste ore tra Bari, Barletta Andria Trani e Foggia. Tra gli indagati anche il sindaco della cittadina pugliese, Tommaso Minervini. Le misure sono emesse in base all’ordinanza del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, nei confronti di imprenditori e di dipendenti comunali. I fatti contestati risalgono al periodo 2019-2020.
Il sindaco Minervini, eletto nel 2017 al ballottaggio a capo di una colazione di centrosinistra, accusato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, non è tra i destinatari della misura cautelare. Complessivamente gli indagati sono 41, dei quali 34 sono persone fisiche e 7 società. I reati contestati a vario titolo sono turbativa d’asta, corruzione, falso, depistaggio e peculato.
In carcere sono finiti l’ex assessore comunale ai lavori pubblici Mariano Caputo e l’ex consigliera comunale Anna Sara Castriotta, il funzionario comunale Orazio Lisena e sette tra imprenditori e progettisti: Riccardo Di Santo, Andrea Ladogana, Valerio Di Gregorio, Domenico Tancredi, Paolo Conforti, Francesco e Pasquale Ieva. Agli arresti domiciliari il presidente della commissione di gara di uno degli appalti pilotati, Vincenzo Manzi, e altri 5 tra imprenditori e dipendenti delle aziende coinvolte: Francesco Sancilio, Mauro Giancaspro, Michele Palmiotti, Maurizio Bonafede, Vito De Robertis.
L’inchiesta riguarda gli appalti per i lavori di rifacimento di piazza Aldo Moro, interventi alla sede della ex cementeria, lavori stradali e quelli per il servizio di monitoraggio delle acque del porto. Secondo la Procura di Trani tra luglio 2018 e agosto 2020 il Comune avrebbe proceduto indebitamente agli affidamenti diretti senza fare le gare, favorendo imprenditori “amici”, in cambio di denaro e favori.
martedì, 8 Giugno 2021 - 09:15
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