I cittadini campani ci sono abituati già da un bel po’. Uno arringa le folle dal web, agitandosi contro il bersaglio di turno (il ministro Speranza, il commissario Figliuolo, il Governo tutto) dal palcoscenico della diretta Facebook del venerdì pomeriggio; l’altro gli risponde, senza nominarlo, dai programmi televisivi che volentieri lo ospitano. Anche stavolta il copione è stato rispettato, dando una sferzata a quello scontro istituzionale di cui i campani sentono sempre meno il bisogno, desiderosi come sono, alla stregua di tutti gli italiani, di recuperare un briciolo di normalità. De Luca contro De Magistris: l’ennesima sfida è servita, stavolta sull’argomento mascherine. Il sindaco di Napoli, ormai in dirittura d’arrivo per l’imminente scadenza del mandato che ha servito per dieci anni e sempre più immerso nella campagna elettorale per la guida della Regione Calabria, ancora una volta smentisce il governatore che la scorsa settimana, sbugiardando il Governo, ha assicurato che in Campania la mascherina non verrà fatta togliere all’aperto nemmeno in estate.
Stuzzicato dalle domande postegli a ‘L’aria che tira’, programma di approfondimento e attualità che gradisce, ricambiato, la presenza dell’ex magistrato, De Magistris non si è fatto pregare rintuzzando la polemica contro il governatore-sceriffo, pur senza mai nominarlo. «Sono assolutamente favorevole già da oggi a togliere le mascherine all’aperto perché ritengo sia inutile e controproducente per altre patologie – ha affermato il primo cittadino di Napoli – Facciamo decidere al Governo – ha aggiunto de Magistris -. La pandemia è una pandemia mondiale, la Corte Costituzionale, e non ce n’era bisogno, ha precisato che è materia del Governo che ha alle spalle la comunità scientifica. Prenda delle decisioni e le faccia rispettare, se qualcuno si discosta viola la legge».
Opinione antitetica a quella di De Luca che invece dal pulpito social ha già chiarito: nessuna deroga nemmeno all’aperto per i campani. Mentre gli italiani delle altre regioni in zona bianca potranno liberarsi del bavaglio Covid già dal 28 giugno, i cittadini della Campania dovranno rassegnarsi a farne ancora per molto un alleato imprescindibile contro il virus insieme al distanziamento e alle altre misure personali di precauzione e igiene.
Quella delle mascherine non è la prima né unica questione su cui DeMa e De Luca si sono dati battaglia a distanza; su lockdown, coprifuoco, bibite da asporto, chiusure delle strade della Movida, per citare qualche esempio, i due si sono affrontati a più riprese spesso nello sconcerto dell’opinione pubblica non solo campana. Uno scontro che ha raggiunto l’acme lo scorso novembre quando, sempre in tv, il sindaco ed ex magistrato mise in dubbio i dati inviati dalla Campania alla cabina di regia nazionale, quelli da cui dipendeva la classificazione in zone, ritenendoli «sottostimati»; scontata e cruenta la reazione del governatore, che arrivò a definirlo, senza farne il nome, «come lo scemo del paese» e preannunciando querele. Sette mesi dopo, siamo di nuovo punto e a capo.
martedì, 22 Giugno 2021 - 08:06
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