Evitare un’estate e poi un autunno caldi in tema di lavoro, questo l’obiettivo del Governo che ieri, con le parti sociali rappresentante da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria, ha siglato l’accordo sui licenziamenti che prevede un impegno a fare ricorso agli ammortizzatori sociali esistenti prima di licenziare. Dopo sei ore di trattativa, e diverse settimane di scontri con i sindacati e tra diversi orientamenti della politica anche all’interno del Governo, arriva la decisione finale: le norme non cambiano e al Consiglio dei Ministri verrà approvato il decreto che conferma il blocco solo per il settore tessile, per quello della moda e per il calzaturiero. Ma c’è un impegno ad utilizzare in ogni caso, per tutti, le 13 settimane di cig ordinaria disponibili.
Il risultato è in una nota, condivisa, di dieci righe: «Le parti sociali alla luce della soluzione proposta dal Governo sul superamento del blocco dei licenziamenti – è scritto nel testo – si impegnano a raccomandare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali che la legislazione vigente ed il decreto legge in approvazione prevedono in alternativa alla risoluzione dei rapporti di lavoro. Auspicano e si impegnano, sulla base di principi condivisi, ad una pronta e rapida conclusione della riforma degli ammortizzatori sociali, all’avvio delle politiche attive e dei processi di formazione permanente e continua».
L’accordo sul tema del blocco dei licenziamenti «è un segnale importante», dicono Cgil, Cisl e Uil dopo la riunione a Palazzo Chigi. «Stasera è un primo importante passo – spiega il segretario della Cisl Luigi Sbarra. «Viene data risposta alle tante persone che avevano preoccupazioni» sottolinea il segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri. «E’ un risultato che risponde alla mobilitazione che c’è stata sabato, l’unità sindacale lo ha prodotto. In questa dichiarazione è previsto l’impegno per avviare il confronto per la riforma degli ammortizzatori e delle politiche attive» aggiunge il leader della Cgil Maurizio Landini. «E’ stato un negoziato intenso che ci ha permesso di migliorare e rafforzare i contenuti del Decreto Sostegni bis«, quindi una uscita generalizzata dal blocco licenziamenti a fine giugno, «e le soluzioni individuate ieri dalla ‘cabina di regia del Governo», ha aggiunto Sbarra.
Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha sottolineato invece come «con l’accordo si rafforza quel dialogo sociale che abbiamo sempre promosso e che consente di avere più strumenti per lavoratori e imprese per gestire le crisi».
mercoledì, 30 Giugno 2021 - 07:27
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