M5S, volano stracci dopo il niet di Grillo a Conte: ora è psicodramma sul voto online. Crimi: «No a Rousseau, vado via»

vito crimi luigi di maio
Vito Crimi con Luigi Di Maio

Un ciclone su un mare già in tempesta. Questo è quello che ha provocato il post di Beppe Grillo che ieri ha ‘licenziato’ Giuseppe Conte da leader in pectore del Movimento Cinque Stelle. Nessuna visione né esperienza, queste le critiche mosse dal fondatore del Movimento all’ex premier, un’uscita sprezzante che era nell’aria, vista la maretta dei giorni precedenti il post, e che getta benzina sul fuoco. A scaldare gli animi anche un altro punto dell’uscita di Grillo: l’indizione di una votazione online dei nuovi vertici, un nuovo direttorio, ancora una volta sulla piattaforma Rousseau di Davide Casaleggio, col quale si è appena consumata una faida sul trasferimento degli iscritti (poi avvenuto) al Movimento dopo il ‘divorzio’. Insomma, la crisi è profonda. Su quella con Conte arriva il suggello attraverso le parole ‘scappate’ all’ex presidente del Consiglio dinanzi alle pressanti domande dei giornalisti davanti alla sua abitazione romana: Il post di Beppe Grillo «non è» una delusione «solo per me – ha detto Conte –  Questa svolta autarchica credo sia una mortificazione per un’intera comunità, che io ho conosciuto bene e ho apprezzato, di ragazze e ragazzi, persone adulte, che hanno creduto in certi ideali. E’ una grande mortificazione per tutti loro».

Poche ore dopo, il secondo psicodramma si consuma sull’argomento Rousseau. A innescarlo è il post dell’attuale capo politico Vito Crimi, chiamato a dire almeno una parola in una situazione così complessa e turbolenta. La parola arriva con un post su Facebook: «Beppe Grillo – scrive Crimi – ha indetto la votazione del comitato direttivo impedendo una discussione e una valutazione della proposta di riorganizzazione e di rilancio del MoVimento 5 Stelle alla quale Giuseppe Conte ha lavorato negli ultimi mesi, su richiesta dello stesso Beppe.  Pur rientrando fra le sue facoltà indire la votazione, non concordo con la sua decisione».

«Il voto, tuttavia – continua Crimi –  non potrà avvenire sulla piattaforma Rousseau, poiché questa è inibita al trattamento dei dati degli iscritti al MoVimento. Inoltre, consentire ciò violerebbe quanto disposto dal Garante della Privacy. Gli avvenimenti di questi giorni, in particolare delle ultime ore, mi inducono ad una profonda riflessione sul mio ruolo nel Comitato di Garanzia e sulla mia permanenza nel MoVimento. Manterrò le mie funzioni per il tempo utile a consentire gli adempimenti necessari allo svolgimento delle prossime consultazioni».

La telenovela a Cinque Stelle si è arricchita in breve tempo di un nuovo capitolo, la contro risposta di Grillo stavolta a Crimi. Non con un post sul blog, né con un video ma con un post su Facebook: «Ti invito ad autorizzare, entro e non oltre le prossime 24 ore, la Piattaforma Rousseau al trattamento dei dati, come espressamente consentito dal provvedimento del garante della privacy e come rientrante nei poteri del titolare del trattamento –  dice il fondatore – Nel caso, invece, in cui decidessi di utilizzare subito la nuova piattaforma, sarai ritenuto direttamente e personalmente responsabile per ogni conseguenza dannosa dovesse occorrere al MoVimento (azioni di annullamento voto, azioni risarcitorie …) per le scelte contrarie allo statuto che dovessi operare».

«Come ti ho sempre detto prima di poter votare su un’altra piattaforma – ha aggiunto Grillo – è, infatti, necessario modificare lo statuto con una votazione su Rousseau. Inoltre nella mancanza dell’organo direttivo l’unico autorizzato ad indire le elezioni dello stesso è il garante, e in quanto tale l’ho fatto secondo le sole modalità possibili previste dallo statuto vigente (art. 4 lettera b). Inoltre il garante della privacy non ha mai identificato in te il titolare dei dati degli iscritti, essendosi limitato a indicarlo genericamente nel movimento, probabilmente a causa della tua controversa reggenza». 

mercoledì, 30 Giugno 2021 - 16:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA