Ddl Zan, scontro totale in Senato ma il testo va avanti. Passa la linea Pd-LeU-M5s ma Italia Viva resta determinante

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Nella battaglia al Senato sul Ddl Zan il primo round va ai sostenitori del testo contro la discriminazione omofobica e transfobica. No al ritorno in Commissione Giustizia chiesto dalla Lega, respinte le pregiudiziali di costituzionalità di Fratelli d’Italia e leghisti (124 sì, 136 no e 4 astenuti) la discussione va avanti e tutte le forze politiche restano sulle proprie posizioni: Movimento Cinque Stelle, Pd e Liberi e Uguali sono a favore del Ddl così com’è e come è stato già approvato alla Camera; centrodestra contrario e Italia Viva (con le Autonomie) che anche in questa occasione è ago della bilancia. Dunque si andrà alla discussione e poi al voto segreto che potrebbe risultare l’arma vincente, per i detrattori del provvedimento, per bocciarlo viste le ritrosie di parte del Movimento e anche di una parte minima, ma comunque di peso, del Pd.

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Questa mattina dalle 9.30 l’Aula ha ricominciato i lavori con il voto delle sospensive e al termine inizierà la discussione generale, mentre il 20 luglio è la deadline per presentare gli emendamenti. Sedute di 4 ore e trenta, specifica il presidente Casellati, con sanificazioni di 70 minuti. I tempi si allungano e il rischio di slittare a settembre è reale, anche se il pentastellato Ettore Licheri scandisce «Stiamo provando a scongiurarlo». 

mercoledì, 14 Luglio 2021 - 10:18
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